Inchiesta sulle Telecomunicazioni. Il piano strategico, la grande illusione del 2005. Spazi troppo stretti per far crescere altri operatori, ma il mercato ci sarebbe e potrebbe fra nascere aziende efficienti

Schermata 2015-01-21 alle 17.43.01Dopo anni di scarso interesse della politica rispetto alle potenzialità delle telecomunicazioni, viene finalmente avviato uno studio per capire la dimensione del fenomeno e iniziare a progettare ipotesi per il futuro.

Nel 2005 i risultati dello studio giungono in Consiglio Grande e Generale.

Si tratta di una fotografia da cui emergono i motivi che avevano ostacolato uno sviluppo moderno delle Tlc.

Il regime di monopolio ne era certamente la causa principale. La ricognizione mette infatti in evidenza come fossero 70 mila le linee telefoniche attive che producevano una media di 35-40 euro al mese di traffico consentendo a Telecom Italia, una società senza neppure una sede a San Marino, un fatturato di circa 30 milioni di euro all’anno.

A questo si aggiungeva il roaming generato dai 3 milioni di turisti durante la stagione estiva e quello della telefonia classica e dei servizi Vas, Adsl e Internet.

Le cifre indicarono, sebbene concentrate in un piccolo territorio, quali erano le potenzialità oggettive della Repubblica nel campo delle Tlc e posero l’accento sul fatto che questa significativa mole di ricavi non avesse ricadute sulla realtà economica sammarinese se non per alcuni rami marginali gestiti da società di diritto sammarinese quali Cotes, G5, Servizi Tecnologici, Telenet, Tms, Intelcom poi trasformata in Telecom Italia San Marino.Schermata 2015-01-21 alle 17.43.44

Queste aziende orbitano tutte nella sfera di Telecom Italia (TI), ma non gestiscono il core businnes delle tlc rappresentato dalla possibilità di gestire una propria rete.

In netto contrasto con questa politica prende corpo un’idea di Andrea Della Balda che sviluppa San Marino Telecom (Pri- ma), che non ricerca un’interfaccia in TI, ma trova l’appoggio di una grande figura del settore, Simon Murray, uno dei fondatori di Orange. Andrea Della Balda già nel 1999 aveva fondato Fotonica e sviluppato altri progetti che avevano però sempre come punto di riferimento la potente TI.

Dal 2004 inizia a farsi strada l’idea di agire in piena autonomia, strada incoraggiata anche dal mondo politico. Emma Rossi fu una delle sostenitrici più attente del processo di autonomia sammarinese delle Tlc. Da questo nuovo modo di pensare prende l’avvio l’analisi del 2005 i cui risultati, definendo le potenzialità del mercato sammarinese, denotavano la presenza di un monopolio e la necessità di migliorare la trasparenza nelle licenze e nei servizi gestiti tutti, tranne Tms, attraverso società anonime.

L’analisi mette in evidenza le lacune della rete fissa, indica come il roaming venga sfruttato dalla società estera TIM, come il (+378) non funzioni nel mondo, insomma come ci sia molto da fare per rendere competitivo il settore. Nel frattempo gli altri Piccoli Stati diventano autonomi.

A San Marino invece non si può fare nessun ragionamento in tal senso perché la rete è di proprietà di TI e il piano strategico che prevede il confronto fra gli operatori, sebbene essi avessero indicato le loro proposte di investimento, non trovava attuazione anche perchè non era stata ancora nominata l’autorità regolatrice che avrebbe inevitabilmente obbligato TI a lasciare lo spazio necessario perchè gli altri operatori potessero crescere.

Fonte: La Tribuna