Mentre la telefonia mobile, nonostante l’eccezione rappresentata da Tms, resta saldamente nelle mani di Telecom Italia, quella fissa vede Telenet espandersi utilizzando la rete in fibra ottica dello Stato.
Il gruppo STET/Telecom Italia ha cercato di frenare l’autonomia di San Marino nelle Tlc impedendo che i sammarinesi potessero acquisire una propria autonomia.
Per tutti gli anni ’90 si continua così ad utilizzare la Repubblica solo per operare sulle linee del traffico telefonico, non sempre in modo cristallino creando anche seri danni all’utenza internazionale.
Intanto, nel 1995 in Italia, grazie anche alle normative Ue, nasce Omnitel, oggi Vodafone Italia, la prima rete privata Gsm in concorrenza ai servizi mobili di Tlc. Da quel momento nuovi soggetti e nuovi servizi si affacciano sul mercato italiano mentre, ancora nel 2003, il Governo sammarinese rinnova la convenzione esclusiva con Telecom Italia, unico monopolista del mercato sammarinese.
In tutta la Ue si compete con investimenti di eccellenza, con nuovi servizi di qualità per le nuove reti. Le Tlc diventano il traino della new economy e i cittadini vedono abbassarsi i prezzi e migliorare le prestazioni.
Il governo sammarinese decide invece di tenere fermo il Paese e, sottoscrivendo le convenzioni in regime di monopolio, impedisce ogni innovazione.
Il caso più eclatante è quello della rete che rimane quella in rame degli anni ’60, rifiutando l’utilizzo della rete in fibra ottica del progetto Socrate il cui appalto, gestito da Cotes Sa, ha interessato le strade della Repubblica per lungo tempo.
San Marino vive un’anomalia storica che risale agli anni ‘50, senza concorrenza, senza innovazione, senza servizi, in un regime bloccato.
Mentre in Italia nuove tecnologie come UMTS, internet veloce e nuovi servizi hanno già preso il largo, a San Marino non si riesce nemmeno a coprire il territorio con efficacia e si fanno sempre più pressanti i problemi con l’Adsl, la rete fissa, con la rete mobile capace del solo Gsm, con tutti i servizi che risentono di una gestione tipicamente monopolista.
Questo stato di cose andava superato e fin dal 1996 si apre una discussione sulla possibilità di avviare una nuova attività che si occupi di telefonia mobile per competere con il gruppo Telecom Italia. Nel 1999, dopo 3 anni di discussioni, legate sopratutto al fatto di chi doveva essere presente nel capitale sociale, nasce Telefonia Mobile Sammarinese SpA e contestualmente Telenet.
Una volta insediati i soci di maggioranza di TMS, costituita al 51% da Intelcom SpA oggi Telecom Italia San Marino, 25% DBH SpA, 7% COTES SA, 7% G5 SA 10% Servizi Tecnologici SA, decidono di imporre a TMS un numero di utenze contingentate un modo da controllarne il fatturato, il traffico e gli utili.
Ancora una volta però TIM e TMS non sono operatori mobili in concorrenza, fanno infatti capo alla stessa Telecom Italia, e l’autonomia di TMS è limitata dal contingentamento delle utenze.
Diversa la situazione nella telefonia. Telenet è di proprietà al 26% di Cotes, al 25% di G5 Sa. ,al 24 % di Servizi Tecnologici SA, al 18% di Teletrade srl e al 7% di DBH SpA.
L’operatore gode di ampi margini di libertà operativa sopratutto grazie alla concessione (straordinaria ed esclusiva) del goveno che cede in uso la rete in fibra ottica per offrire servizi allo Stato stesso e all’utenza. Cioè Telenet, utilizzando risorse dello Stato, reti e centrali telefoniche, quindi senza grandi investimenti, realizza e gestisce in proprio i servizi di Tlc realizzando utili privati. Ogni telefonata fatta dallo Stato verso numeri non sammarinesi viene fatturato regolarmente da Telenet allo Stato stesso. La completa interconnessione fra (0549) e rete delle Stato (88) consente ogni operazione praticamente senza costi aziendali.
Anche le banche possono utilizzare la rete Telenet e il (1025), il carrier pre seceted, che permette ai clienti di telefonare da casa utilizzando la rete TI cioè in unbundlig e interconnessione trasparente, senza costi e senza subire discriminazioni come avviene per gli altri operatori sammarinesi.
Oggi Telenet fattura 2 milioni di euro, produce utili per circa 7-800 mila euro il tutto con un gruppo ristretto di dipendenti.
Il legame fra Telenet e lo Stato è talmente forte che la stessa Segreteria delle Finanze per le feste di Natale dell’inizio del 2000 invia a tutti i cittadini una lettera invitandoli a utilizzare i servizi Telenet, concorrente di Telecom Italia perché le telefonate “Costano meno”.
Fonte: La Tribuna