Inchiesta urbanistica Milano, 74 indagati: c’è anche il sindaco Sala

C’è anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, fra i 74 indagati nell’inchiesta sull’ urbanistica di Milano in cui i pm hanno chiesto sei arresti.

Le ipotesi di reato sono due. Una di false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone, in relazione alla nomina dell’ex presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni. L’altra di concorso in induzione indebita a dare o a promettere utilità relativamente al progetto del ‘Pirellino’ dell’architetto Stefano Boeri e dell’imprenditore Manfredi Catella, presidente del gruppo Coima.

Pm: “Sala ha appoggiato piano di affari occulto di Marinoni”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e l’assessore Giancarlo Tancredi hanno concesso il “patrocinio” del Comune di Milano ad un “piano di affari occulto” dell’ex presidente della commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, basato sulla “pianificazione ed attuazione di agglomerati edilizi in ampie aree, intorno a nove nodi periferici, al confine tra la città e i comuni dell’hinterland”. Sono alcune delle accuse nei confronti del primo cittadino che emergono dagli atti della Procura di Milano nell’inchiesta che vede indagato Sala per concorso in falso e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Secondo i pm Petruzzella-Filippini-Clerici-Siciliano, dalle analisi delle chat acquisite nel corso delle indagini e delle informative della guardia di finanza “resta confermato” che “il sindaco e l’assessore” abbiano scelto Marinoni “come presidente della commissione per il paesaggio, conferendogli un potere da cui è pacifico che sia lui per primo a trarre illeciti benefici”, si legge con riferimento ai rapporti economici intrattenuti dal 64enne di Tradate con diverse cordate immobiliare e la società di ingegneria da 9 milioni di euro di ricavi J+S. C’era “consapevolezza” che “da Coima” di Manfredi Catella “così come da altri imprenditori” l’ex presidente della commissione “riceveva incarichi privati” che “lo condizionano nelle decisioni sugli interventi di loro interesse”.

Sala: “Allucinante apprendere indagine da un giornale”

Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta al Corriere della Sera la notizia dell’indagine a suo carico nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica del capoluogo lombardo. Le accuse sono due: una di false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone, in relazione alla nomina dell’ex presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni.

L’altra di concorso in induzione indebita a dare o a promettere utilità relativamente al progetto del ‘Pirellino’ dell’architetto Stefano Boeri e dell’imprenditore Manfredi Catella, presidente del gruppo Coima. “Il Pirellino? L’abbiamo venduto nel 2019 e siamo ancora fermi. Sono passati sei anni e i lavori non sono mai partiti. Altro che induzione, è stata una continua discussione perché non abbiamo mai trovato un accordo su quello che potevano fare”, spiega Sala.

Insieme al primo cittadino milanese, risultano indagate 21 persone. “La composizione della Commissione Paesaggio – sottolinea Sala – viene gestita da un’apposita struttura del Comune che seleziona i profili e decide i componenti. Il rapporto tra sindaco e commissione è praticamente nullo. Aggiungo che non ho mai avuto il numero di Marinoni”.

74 indagati, faro pm su decine progetti immobiliari

Sono 74 gli indagati della maxi inchiesta sull’urbanistica di Milano, circa 50 in più delle persone e delle società che mercoledì sono state perquisite dalla guardia di finanza per sequestrare documenti, mail, telefoni e dispositivi.

I nomi più noti sono quelli del sindaco Giuseppe Sala, l’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, su cui pende la richiesta di arresti domiciliari come per l’imprenditore Manfredi Catella, o Stefano Boeri, ma ci sono numerosi impresari, manager e rispettive società come Paolo Bottelli per la sgr di Blackstone, Kryalos, Gianpiero Schiavo per Castello sgr, professionisti e architetti di fama come Patricia Viel e Antonio Citterio e Alessandro Scandurra, oltre a ex membri della commissione paesaggio.

Sono decine i progetti edilizi al vaglio degli inquirenti dopo che ieri i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno acquisito negli uffici del Comune documentazione su ulteriori 28 pratiche edilizie. Le accuse sono a vario titolo di corruzione, induzione indebita, abusi edilizi, lottizzazione abusiva.

Lega: “Giunta di Milano disastrosa, ridare parola a cittadini”

“La Lega non chiede le dimissioni del sindaco e della Giunta di Milano per le vicende giudiziarie (seppur gravi) che stanno emergendo in questi giorni: a differenza della sinistra, siamo e rimaniamo garantisti, e nessuno può essere dichiarato colpevole in base ad articoli di giornale o inchieste appena agli inizi, ma solo in caso di condanna definitiva”. Così la Lega in una nota.

“Noi chiediamo le dimissioni di sindaco e giunta perché Milano è da tempo bloccata, da tutti i punti di vista: è sempre più difficile lavorare, investire, produrre, programmare, camminare tranquilli per strada. Al di là di ogni problema giudiziario, che starà ad altri approfondire, il disastro è tutto politico e amministrativo. Milano merita di meglio, restituiamo parola e sovranità ai cittadini. La Lega è pronta a prendersi le proprie responsabilità per tornare a garantire fiducia, serenità, sviluppo e buona amministrazione alla città”.

Pd Milano: “Destra non infanghi il lavoro di questi anni”

“Leggiamo le nuove dimensioni che emergono dalle ultime notizie. Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, attendiamo con fiducia l’evoluzione dei fatti, incluso quanto appreso dai giornali relativamente al sindaco. Anche per noi è importante capire bene i contorni precisi dell’intera vicenda. Siamo sicuri che ogni decisione individuale sarà presa a tutela propria e del centrosinistra milanese”. Così Alessandro Capelli, segretario Pd Milano metropolitana.

“Continuiamo a sostenere il lavoro che il sindaco Sala e tutta l’amministrazione dovranno fare nei prossimi due anni – aggiunge -. Conosciamo bene le differenze tra i governi del centrosinistra e delle destre ed è bene non dimenticarlo mai: le amministrazioni del centrosinistra fanno da anni lavori enormi per rinnovare la città, investendo su vivibilità e accessibilità. Sappiamo anche e lo diciamo da tempo che è necessario costruire un nuovo progetto Milano, che prenda di petto le grandi sfide di oggi e che sia consapevole di insistere su segnali di cambiamento necessari”.

“È già qualche tempo che stiamo lavorando per dare alla città segnali di cambiamento in una metropoli che oggi deve far fronte a nuove sfide fondamentali: diritto all’abitare, transizione ambientale, redistribuzione e allargamento delle opportunità per tutte e tutti. Leggiamo in questi giorni di lezioni da una destra che negli anni ha abbandonato e colpito Milano”.

“Se ci sono singole responsabilità individuali lo chiarirà la magistratura, ma non permettiamo a questa destra garantista con gli amici e giustizialista con gli avversari di gettare fango sul lavoro di questi anni. Nella consapevolezza dell’emergenzialità del momento il Partito Democratico lavorerà per rafforzare la coalizione, ma anche per coinvolgere sempre più tutti i soggetti sociali e civici che rappresentano il cuore del centrosinistra milanese. Nelle prossime ore continueremo tutti i confronti per capire come rafforzare la nostra proposta per la città”.

LaPresse