India: respinta la richiesta di Gandhi di sospendere la condanna

(ANSA) – ROMA, 20 APR – Un tribunale dello stato indiano del
Gujarat ha respinto la richiesta di Rahul Gandhi di sospendere
la condanna per diffamazione che ha provocato la sua espulsione
dal Parlamento. Il leader dell’opposizione rischia ora di finire
in carcere e di perdere il suo seggio parlamentare mentre
ricorre in appello, secondo quanto scrive il Guardian online.
    Gandhi, 52 anni, è stato condannato il 23 marzo scorso a due
anni di carcere per le affermazioni fatte durante la campagna
elettorale del 2019. In quell’occasione aveva detto che “tutti i
ladri hanno Modi come cognome”, il che aveva portato alla sua
incriminazione. Il figlio di Sonia e Rajiv Gandhi stava cercando
di ribaltare la condanna prima delle elezioni nazionali previste
per il prossimo anno. Ma la sua richiesta è stata respinta e
questo significa che potrebbe rischiare il carcere e perdere il
suo seggio parlamentare mentre fa appello contro il verdetto di
colpevolezza.
    La decisione del tribunale comporta infatti la sospensione di
Gandhi dalla carica e che ora ci sarà un’elezione suppletiva nel
suo collegio elettorale del Kerala.
    I suoi avvocati hanno già annunciato che impugneranno la
sentenza davanti a un tribunale superiore. “Domani impugneremo
la decisione presso l’Alta Corte del Gujarat. Abbiamo piena
fiducia che la magistratura sosterrà la giustizia e salverà la
democrazia”, ha detto Naishadh Desai. (ANSA).
   


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