Indice criminalità, la difesa di Rimini. Sadegholvaad: “Pesa il turismo, ma i reati sono in calo da 30 anni”

In risposta ai dati pubblicati dal Sole 24 Ore, che collocano Rimini al quinto posto in Italia per indice di criminalità, interviene il sindaco Jamil Sadegholvaad. Il primo cittadino, anche in veste di presidente della Provincia, analizza i numeri sottolineando come la lettura del dato grezzo sia fuorviante e non tenga conto delle specificità del territorio e di un trend storico in netto miglioramento.

Secondo Sadegholvaad, la posizione in classifica è fortemente influenzata dall’enorme afflusso di turisti e visitatori che gravitano sui 27 comuni della provincia. Questo fattore, già evidenziato dallo stesso quotidiano economico, fa sì che la classifica dei reati si sovrapponga quasi perfettamente a quella delle principali destinazioni turistiche italiane. A questo si aggiunge un’alta propensione alla denuncia da parte dei cittadini, un elemento che secondo il sindaco è indicativo della fiducia nelle istituzioni e dell’efficacia dei controlli delle forze dell’ordine.

Il sindaco sposta poi l’attenzione su un’analisi a lungo termine, evidenziando come i dati attuali, sebbene alti, rappresentino un calo di oltre il 40% rispetto a trent’anni fa. Confrontando i 20.425 reati del 2024 con i 28.688 registrati nel 1996, emerge un significativo miglioramento, frutto del lavoro svolto dal territorio. Sadegholvaad non manca però di lanciare una critica al governo centrale, sottolineando il “cronico disinteresse” nell’adeguare gli organici delle forze di polizia in aree ad altissimo flusso turistico come Rimini.

Infine, il presidente della Provincia ha analizzato due aspetti specifici emersi dal report. Per quanto riguarda l’incidenza dei crimini commessi da minori, ha precisato che a Rimini si attesta al 5%, un dato in linea con la media nazionale e tra i meno elevati in Emilia-Romagna. Anche per i reati commessi da stranieri, l’impatto statistico risulta simile a quello del resto della regione. In chiusura, Sadegholvaad ha richiamato alla necessità di una riflessione sul ruolo di famiglie, scuola e politiche di integrazione, ma ha anche sottolineato con forza il principio della responsabilità individuale, che deve valere per tutti coloro che scelgono di vivere in Italia.