Inps, crescono i nuovi posti di lavoro. Boom di voucher, raddoppiano in Sicilia

inps2Tra gennaio e novembre del 2015 l’economia italiana ha creato 356mila nuovi posti di lavoro dipendente in più rispetto a quelli che si erano registrati nello stesso periodo del 2014. E’ quanto emerge dai dati dell’Inps, contenuti nell’Osservatorio sul precariato. Numeri che evidenziano l’effetto combinato di decontribuzione dei nuovi assunti e Jobs Act sulla struttura del mercato del lavoro italiano: più contratti ‘stabili’ (seppure orfani dell’articolo 18), meno apprendisti e tempi indeterminati. Ma, va sottolineato, continua a suonare il campanello d’allarme dei buoni lavoro: i voucher da 10 euro di valore nominale stanno vivendo un boom che – per riprendere quanto ha già denunciato il presidente dell’Inps, Tito Boeri – rappresenta in molti casi la nuova frontiera del precariato.

Nei primi undici mesi del 2015, spiega l’Istituto, è aumentato “il numero complessivo delle assunzioni nel settore privato (+444.409, pari al +9,7%), per effetto soprattutto della crescita dei contratti a tempo indeterminato (+442.906, pari al +37%); sono aumentate anche le assunzioni con contratti a termine (+45.817, pari al +1,5%) mentre sono diminuite le assunzioni in apprendistato (-44.314, pari al -20%)”. Il Nord ha fatto da motore di questa apertura di contratti, in particolare Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia.

L’effetto combinato di Jobs Act e sgravi contributivi alle assunzioni si rintraccia nella costante crescita delle trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese quelle degli apprendisti: complessivamente, sono risultate 469.351 con un incremento rispetto al 2014 del 25,7%. Il miglioramento del quadro economico emerge anche dalla dinamica delle cessazioni di contratti: sono sì in crescita del 2,1% (dell’1,9% per i contratti a tempo indeterminato), ma meno di quanto salgano le assunzioni. Sul totale dei nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato (1,64 milioni di assunzioni e 388mila trasformazioni), quasi 1,16 milioni godono dell’esonero contributivo.

La sintesi di questi dati è appunto di un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni: per il periodo gennaio-novembre 2015, spiega l’Inps, si attesta un miglioramento, nel confronto con l’analogo valore per l’anno precedente, pari a 356mila unità. “Su base annua, considerando quindi gli ultimi dodici mesi, si evidenzia una crescita complessiva delle posizioni di lavoro dipendente pari a 300.000 unità, effetto di una crescita rilevante delle posizioni di lavoro a tempo indeterminato (oltre 450.000 in più) e di una contrazione di quelle regolate con contratti a termine e apprendistato”. Tali andamenti, aggiunge ancora l’Istituto, spiegano anche “il cambiamento nell’incidenza dei rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati, passata dal 31,9% dei primi undici mesi del 2014 al 38,6% dello stesso periodo del 2015. Nella fascia di età fino 29 anni, l’incidenza dei rapporti di lavoro ‘stabili’ sul totale dei rapporti di lavoro è passata dal 24,5% del 2014 al 31,3% del 2015”.

Ansa