L’incontro, inizialmente programmato per discutere degli aiuti militari e delle risorse minerarie strategiche dell’Ucraina, si è rapidamente trasformato in un acceso scambio di accuse.
Fin dai primi minuti, il clima si è fatto teso. Trump ha criticato l’atteggiamento di Zelensky, accusandolo di non essere riconoscente per il supporto ricevuto dagli USA e di alimentare il rischio di un’escalation con Mosca. Il presidente americano ha sottolineato la necessità che Kiev dimostri un vero impegno per la pace, facendo intendere che gli aiuti futuri potrebbero essere vincolati a negoziati concreti con la Russia.
Il dibattito ha preso una piega ancora più aspra quando il vicepresidente JD Vance ha rincarato la dose, mettendo in discussione la leadership di Zelensky e il suo piano per la guerra. Il leader ucraino ha tentato di difendersi, ribadendo che senza il supporto occidentale l’Ucraina rischia il collasso, ma Trump ha interrotto bruscamente il meeting, ordinando la fine dell’incontro e lasciando Zelensky senza una chiara prospettiva sugli aiuti futuri.
Il presidente ucraino, visibilmente irritato, ha lasciato la Casa Bianca senza essere accompagnato dalla delegazione americana, un gesto che evidenzia il raffreddamento delle relazioni tra i due paesi.
