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  • INTER, ARRIVANO I CINESI DEL SUNING: THOHIR CEDE LA MAGGIORANZA, ADDIO A MORATTI

    ThoirA Thohir dovrebbe restare una quota di minoranza, il 30 percento, e una carica da presidente protempore. Terrebbe le redini dell’Inter in una prima fase, poi una volta che i nuovi proprietari prenderanno confidenza, il managment cambiera’ com’e’ giusto che sia.   L’operazione prevede l’addio di Massimo Moratti che lascia definitivamente dopo piu’ di vent’anni.

    Non e’ una questione di ore, forse di giorni: il clamoroso ribaltone, che porta a un nuovo cambio societario nell’Inter, sara’ cosa fatta entro l’estate. A Erick Thohir succederanno i cinesi del Suning, non interessati al 20 percento, ma alla totalita’ del club. Thohir, in occasione del Cda del 25 febbraio, annunciava di aver dato mandato alla Goldman Sachs di reperire un socio di minoranza, giusto un partner capace di aiutare l’Inter a scavallare la difficile congiuntura finanziaria e rimettere ordine nei bilanci. Le cose prendono invece tutt’altra piega a dispetto dei proclami pomposi e delle ottimistiche dichiarazioni di facciata.     In realta’, i conti non tornavano prima e non tornano adesso: il deficit consolidato dell’Inter al 30 giugno 2015 e’ di 140,4 milioni. I debiti con le banche, poi, ammontano a 230 milioni, a cui si aggiungono i 108 milioni prestati da Thohir, i 68 dei fornitori e gli 11 con le societa’ di calcio, con un debito consolidato che arriva a 417 milioni. Il Financial Fair Play incombe e blocca praticamente ogni sviluppo sul mercato. Thohir non puo’ che cedere. I cinesi fanno una valutazione alta dell’Inter tra i 600 e i 700 milioni. L’occasione e’ ottima: il tycoon indonesiano puo’ finalmente mettere in pratica quell’exit strategy alla quale pensava da tempo. A Thohir dovrebbe restare una quota di minoranza, il 30 percento, e una carica da presidente protempore. Terrebbe le redini dell’Inter in una prima fase, poi una volta che i nuovi proprietari prenderanno confidenza, il managment cambiera’ com’e’ giusto che sia.   L’operazione prevede l’addio di Massimo Moratti che lascia definitivamente dopo piu’ di vent’anni. L’ex presidente dovrebbe cedere il suo 29,5 percento. Naturalmente alle dovute     condizioni. Una svolta clamorosa per l’era Thohir durata circa tre anni. Troppi debiti, troppi oneri, lo hanno condizionato e vendere e’ diventato praticamente un obbligo. L’Inter, senza un terremoto societario, e’ destinata a restare nella palude della mediocrita’. Il club tace. Moratti, invece, al termine di una giornata convulsa, dice qualcosa ma non troppo. “Se cedo le mie quote? Non e’ stata presa alcuna decisione. Vedremo a seconda di condizioni, tempo e concretezza. Io sono rimasto ai discorsi del 20 percento e se ci saranno evoluzioni saranno in futuro. Per le novita’ ci vorra’ ancora un mesetto”.    Moratti incoraggia qualsiasi cambiamento che porti al bene dell’Inter: “I cinesi arrivano per dare una mano alla societa’. E quindi per migliorare anche le potenzialita’ sul mercato”. Si preannunciano grandi cambiamenti anche se, secondo Moratti, Mancini forte di un contratto non dovrebbe avere problemi a restare. In realta’, tutta la storia futura dell’Inter e’ ancora da scrivere e ci potrebbero essere altri colpi di scena. Il contratto di Mancini e in scadenza e lui, in una situazione non perfettamente definita, potrebbe anche decidere di passare la mano.

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