Il d.s. nerazzurro ospite a GazzettaTv: “Quando Robi arrivò, ci chiese subito un telefono: alle volte i numeri dei calciatori ce li dà lui”. E su Pirlo: “In quel reparto siamo a posto”. Le strategie di mercato: “Possiamo non fare nulla a gennaio, ma Thohir non si tirerà indietro”
Si parte subito dalla classifica. Dall’Inter in testa al campionato. “Non mi aspettavo di essere in testa a questo punto della stagione, ma me lo auguravo”. Il direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio parte così, ospite alle 23 negli studi di GazzettaTv. “Non mi aspettavo di essere lassù perché abbiamo cambiato così tanti giocatori, invece siamo andati abbastanza bene. E forse abbiamo fatto finora un cammino anche oltre le nostre aspettative, ma questo non vuol dire certo che vogliamo fermarci. Bravo Mancini, ma anche bravi tutti i giocatori”.
SCHERZO, NO… — E’ un Ausilio a tutto campo quello che gioca questa sera nei nostri studi televisivi. Sta alla battuta, è in forma e si vede. “Quando Mancini disse che voleva dieci giocatori – sorride Ausilio -, io pensavo che scherzasse e invece, lo scorso agosto, alla fine lo abbiamo accontentato al 100%”.
IL COLPO PIÙ SUDATO — Qual è stato il colpo più duro di questo mercato? Ausilio ha le idee chiare: “Perisic è stata una maratona, non finiva mai, e a un certo punto ho anche pensato che si potesse non fare. Ma il più sudato è stato Kondogbia, comprato in tre giorni intensissimi e caldissimi a Monaco, in una città di mare”.
UN ANNO FA ROBI MANCIO — Quando un anno fa Mancini sostituì Walter Mazzarri sulla panchina dell’Inter, il ruolo di Ausilio fu fondamentale. “Riportare Mancini all’Inter è stato faticoso, sono sincero. Se c’era da cambiare mister Mazzarri, lo si doveva fare solo con un allenatore importante. Ci siamo sempre detti: o Mancini o niente. Quando abbiamo avuto il primo contatto con Mancini, abbiamo capito che sarebbe stata durissima”.
LA RUBRICA DI MANCINI — Si parla di mercato. E la battuta non manca. “La prima cosa che ha chiesto Mancini quando è arrivato è stato un telefono. Con il tempo, poi, abbiamo capito il perché. Chi chiama i calciatori? Dipende dai calciatori, alle volte i numeri ce li dà lui…”.
IL SOGNO PIRLO — E allora ecco la domanda su Andrea Pirlo: “Andrea non si può discutere come calciatore. Penso che trovare qualcuno che non apprezzi Pirlo sia impossibile. Ma dobbiamo essere realisti: nel reparto siamo a posto. Ma è anche un tipo di giocatore che non abbiamo, ma credo che abbiamo giocatori in quel reparto che ci permette di essere a posto così”.
STRATEGIE DI GENNAIO — E poi Ausilio svela le strategie di mercato dell’Inter per gennaio: “Io non sono così sicuro che ci sarà bisogno di fare qualcosa a gennaio. Una squadra in testa al campionato può anche andare avanti così fino a giugno. Ma a gennaio faremo le nostre valutazioni, e se ci sarà bisogno di fare qualcosa non ci tireremo indietro. Tenendo presente anche che c’è il fair play finanziario della Uefa, un patto da rispettare, e un occhio da dare alle uscite”.
RINCORSA CANDREVA — “Candreva è un giocatore forte. Ma ci sono presidenti e società che sono talmente abili e con le quali non ti puoi nemmeno avvicinare. E con la Lazio è meglio lasciare certi giocatori nei sogni. Candreva è un sogno, è un giocatore importante della Nazionale che conosco da tantissimo tempo”.
BERARDI INTERISTA — Arriva la domanda di un telespettatore su Berardi, lui risponde: “La sua è una situazione definitiva. Peccato, mi piace molto ed è anche un tifoso interista”
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