Inter, dura lite Mancini-Jovetic. Poi Melo-Icardi, che caos nello spogliatoio

Mancini_86180_immagine_obigPrima, durante e dopo la partita persa contro la Lazio lo spogliatoio nerazzurro sull’orlo di una crisi di nervi. Mancini vede la squadra svogliata, annuncia cambi e poi rinuncia. A fine gara la resa dei conti tra giocatori e il faccia a faccia tra il montenegrino e l’allenatore.

Il “Melo dramma” lo hanno visto tutti. Anche se è doveroso ricordare che l’Inter rimane in testa alla classifica e in pochi in estate ci avrebbero messo un euro, la “cavolata” del brasiliano che ha regalato la vittoria alla Lazio è stata però solo la punta di un iceberg che si è formato durante una settimana già delicata di suo, alla vigilia delle ferie natalizie. Tre cene sociali – sponsor, dirigenti e settore giovanili – non hanno sicuramente aiutato. Anche le sedute ad Appiano non sarebbero state particolarmente intense.
PRIMO TEMPO — Eppure la buccia di banana era bella evidente, sarebbe bastato raddoppiare la soglia d’attenzione nel giorno del match per completare quattro mesi alla grande. E questa è la cronaca di una giornata da dimenticare che Gazzetta dello Sport racconta in esclusiva. I primi segnali negativi sono arrivati alle 18.30 di domenica. Alla Pinetina, nella consueta riunione tecnica, Roberto Mancini comunica la formazione ufficiale. Dopo quattro gare consecutive da titolare, Adem Ljajic si ritrova in panchina. E non l’avrebbe presa bene. Tanto che quando la squadra arriva allo stadio, lui si sarebbe messo in fondo allo spogliatoio senza cambiarsi. Mancini lo avrebbe notato e ripreso duramente. Il serbo si adegua, passa dalla giacca e cravatta alla tuta. E fa il riscaldamento con i compagni, pur con un muso lungo così. Mancio dal tunnel però nota che il lavoro pre gara è svogliato da parte di tutti. «Stasera le prendiamo, quest’aria non mi piace» avrebbe confidato a chi è vicino lui. Rientrato negli spogliatoi, striglia sia i suoi collaboratori sia la squadra. In extremis, cerca di rimettere tutti sul pezzo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. A prescindere dagli eventuali errori di formazione, la squadra gira a vuoto. È disattenta, pare quasi supponente. Un pensiero che condivide anche lo stesso Mancini, consapevole che l’ultima settimana non è stata affrontata con la concentrazione ideale.
INTERVALLO — Nell’intervallo Mancini sembra una furia, fa una strigliata generale, se potesse farebbe cinque sostituzioni. E annuncia a Jovetic che non giocherà il secondo tempo. Poi va nel proprio spogliatoio. Dopo tre minuti torna in quello della squadra e comunica a Jo-Jo – che si stava spogliando per fare la doccia – che invece rimarrà in campo. Cosa gli abbia fatto cambiare idea non è chiaro, forse il tentativo di fare leva sull’orgoglio di ciascuno. “Tornate in campo e metteteci la faccia” il senso del messaggio. Al 13’ della ripresa però la gara di Jovetic finisce davvero. Al suo posto entra proprio Ljajic, in contemporanea con Brozovic, che rileva Biabiany. L’Inter pareggia, ma nel finale Melo fa harakiri. Rigore folle su Milinkovic-Savic, con tanto di ramanzina pubblica di capitan Icardi prima della ripresa del gioco.