Fa festa pure il Lecco contro l’Inter anche se Mancini dice che va tutto bene e che i progressi ci sono. Senza 12 nazionali, e in vista del derby del 13 settembre, l’Inter incassa un 2-1 contro una squadra di serie D che certo non è proprio un’iniezione di fiducia. Soprattutto in difesa: già dopo 3 minuti, i nerazzurri schierati dietro con l’inedita coppia Montoya-D’Ambrosio erano sotto di una rete.
C’è da dire che Mancini ha onorato l’amichevole ma ha messo in campo la squadra in maniera che difficilmente avrà indicazioni per la sfida contro il Milan, Un pò per le assenze, un pò perché ha risparmiato alcuni dei possibili titolari disponibili e infine perché molti sono stati provati in un ruolo diverso, come, ad esempio Santon nella difesa a tre. Il tecnico interista non ha certo ricavato una bella impressione dall’amichevole e soprattutto dal reparto arretrato, apparso in difficoltà. Nel primo gol Montoya ha perso palla consentendo la rete di testa di Joelson, nel secondo ancora una disattenzione del reparto ha mandato in porta Cardinio.
Nella ripresa, il Lecco del fratello di Zanetti ha cambiato praticamente tutta la squadra mentre Mancini ha provato Felipe Melo come mezzala sinistra e Gnoukouri davanti alla difesa. Interessante l’idea, chissà se in campionato potrà essere riproposta. Felipe Melo ha confermato le doti già riconosciute e cioè leadership in mezzo al campo, gran lottatore e soprattutto capacità di verticalizzare il gioco, caratteristiche importanti di cui l’Inter ha disperatamente bisogno. Il resto, come riporta la cronaca della Gazzetta dello Sport, è “pioggia e noia. Fino al 90’, quando De la Fuente ci prova due volte e trova il gol”.
Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT