Roberto Mancini e la sua Inter sono in testa al campionato, non ci può essere notizia migliore per i nerazzurri. Il tecnico invita però alla calma: “E’ lunga, dobbiamo lavorare ancora molto – le sue parole –. Un derby vinto alla terza giornata, dove chiaramente le squadre non sono ancora al massimo, è importante.La classifica non conta molto ora, ci vogliono 10-15 partite perché la graduatoria si assesti. La Juventus è casualmente in basso, ma tornerà protagonista”.
QUI MILAN – L’abbraccio con Mancini, il padre putativo; l’impatto con il feroce pubblico di San Siro tra fischi e ululati su cui indagherà la procura; il palo esterno che avrebbe cambiato l’esito della gara; e infine la ruvida carezza di Mihajlovic (“Era soltanto uno spezzone della prima partita, ma si sta comportando e allenando bene. Deve continuare così”). Balotelli è tornato a vestire la maglia del Milan in una notte speciale, 483 giorni dopo l’ultima volta e lo ha fatto con un piglio nuovo, una faccia diversa e un atteggiamento più cattivo: il suo “ultimo treno” è già partito in orario, sta solo a lui ora arrivare puntuale. Non ha tempo da perdere nemmeno Mihajlovic, molto nervoso a fine gara tanto da dare una risposta brusca ad una giornalista di Premium:“Perchè ho sostituito Bacca e non Luiz Adriano? Io faccio l’allenatore, lei la presentatrice”. Una caduta di stile che mostra poca serenità dopo un avvio a rilento: “Non sono affatto arrabbiato con la squadra, l’unica delusione è il risultato. Abbiamo comandato il gioco con personalità. Perdere così brucia, ma continuando così vinceremo molte partite. Una sconfitta immeritata“. Parole già sentite anche durante la scorsa, funesta stagione.
Fonte: CORRIERE DELLO SPORT