INTERVENTO DEL NUNZIO APOSTOLICO ALL’INSEDIAMENTO DEI NUOVI CAPITANI REGGENTI

Ecc.mi Capitani Reggenti Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare
Signore e Signori,

E’ per me un onore rivolgere, a nome del Corpo Diplomatico e Consolare, accreditato presso questo antico e nobile Stato, vive felicitazioni e un deferente augurio agli Ecc.mi Capitani Reggenti della Serenissima Repubblica di San Marino Marco Conti e  Glauco Sansovini, nell’odierna cerimonia del loro insediamento alla Suprema Magistratura.

L’occasione è propizia per estendere altresì un cordiale saluto alle Autorità civili e militari e ai cittadini della Repubblica, che lungo il corso della sua storia secolare, hanno sviluppato una tradizione che vede armonizzate l’amore per la libertà e l’attitudine alla solidarietà e all’impegno umanitario.

La presente celebrazione per il rinnovo della Reggenza ci offre l’occasione per soffermarci su alcuni temi che sono di particolare attualità e coinvolgono, in forme diverse, la vita istituzionale e civile delle società e degli Stati.

Mi riferisco, in particolare, ad alcuni aspetti della globalizzazione. Circa questa realtà siamo testimoni di un duplice fenomeno che interessa, seppure con modalità distinte e misure differenti, tutti i Paesi e tutte le culture e le loro economie e rispetto al quale non sembrano ancora disponibili riflessioni sedimentate e capacità critiche sufficienti a sfruttarne nel migliore dei modi le opportunità e ad evitarne i rischi.

Da un lato essa offre possibilità di conoscenze e di scambio di esperienze, impensabili fino a poco tempo fa. Le persone, le attività e le merci si spostano superando barriere e confini con una velocità e in dimensioni mai prima conosciute, generando la necessità di individuare in molti settori una disciplina per tutti vincolante, che renda possibili per ciascuno le scelte nell’ambito della sua autonomia privata e al tempo stesso garantisca dal pericolo che qualcuno sfrutti le differenze tra gli ordinamenti per piegarle ai propri interessi.

Dall’altro lato vi è la legittima aspirazione di ogni Stato a vedersi riconosciuta la possibilità di mantenere o di produrre disposizioni e normative che, in quanto espressione della stessa sovranità, possono venire percepiti come elemento qualificativo del potere statuale, in qualche modo minacciato da una globalizzazione vista nel suo aspetto “invasivo”.

Da tutto questo ne deriva la difficoltà di individuare prontamente un punto di equilibrio tra differenti esigenze meritevoli, a diverso titolo, di giusta considerazione e all’interno di un quadro che, per così dire, continuamente cambia di dimensioni e di colori.

Sono però certo – e credo in questo di interpretare il vostro pensiero –  che solo attraverso una saggia riflessione, una costante disposizione al dialogo ed un’azione paziente delle istituzioni ed organismi internazionali, degli Stati e della stessa società civile, si possa favorire l’ottenimento di soluzioni condivise e durature.

L’interconnessione delle economie e le loro periodiche turbolenze, la velocità con la quale viaggiano le informazioni, gli squilibri climatici, le dimensioni di alcuni disastri naturali, fanno emergere un insieme di problematiche alle quali si può sperare di offrire soluzioni solo in ambito globale, facendo appello ad un accresciuto senso di responsabilità di tutti volto all’individuazione di punti di accordo, che sappiano coniugare efficienza e rispetto delle peculiarità e delle differenze.

La presente solenne celebrazione per il rinnovo della Reggenza ci offre anche l’occasione per soffermarci su alcuni recenti avvenimenti, che testimoniano il dinamismo e la vitalità delle istituzioni sammarinesi, frutto di una plurisecolare storia di attaccamento ai valori di libertà e responsabilità, che trovano origine negli insegnamenti dello stesso Santo Fondatore.

Essi al tempo stesso chiariscono, che la limitatezza del territorio di uno Stato non è di ostacolo all’intensità della sua azione sul piano internazionale e mettono in evidenza la ferma volontà della Serenissima Repubblica di San Marino di fattiva collaborazione con le istituzioni internazionali.    

Mi riferisco allo scambio di visite ufficiali tra i Principi del Liechtenstein e i Capitani Reggenti come pure alla visita del Vice-Presidente dell’Uganda e a quella del Principe Alberto II di Monaco.

Ricordo inoltre la partecipazione di San Marino alla 78° Assemblea Generale dell’Interpol, tenutasi a Singapore, nello scorso mese di ottobre, nonché la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione ed il finanziamento di un Progetto sulla sicurezza alimentare destinato alle donne del villaggio di Aképé, nella Repubblica del Togo.

San Marino ha preso parte altresì alla riunione a Davos di alcuni Paesi di piccole dimensioni, organizzata in coincidenza con il Vertice del Forum Economico Mondiale ed ha ospitato un incontro con la Presidenza della Regione Marche, in cui le parti hanno espresso la volontà di lavorare insieme per finalità comuni.

Nei mesi scorsi vi è stata anche la missione del Fondo Monetario Internazionale, che ha dato una prima valutazione positiva ai provvedimenti finora adottati dal Governo Sammarinese per favorire una maggiore cooperazione e trasparenza e la partecipazione del Segretario di Stato agli Affari Esteri, S.E. Antonella Mularoni alla XVII Riunione del Consiglio Ministeriale dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, ad Atene, lo scorso 1 dicembre.

Infine San Marino ha presentato nel mese di febbraio un articolato rapporto al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che fotografa con precisione la situazione ed enuncia i programmi del Governo in questo delicato settore.

Questi brevi accenni all’intensa attività della Serenissima Repubblica offrono  la misura dell’intensità e del livello delle relazioni che la Repubblica del Titano ha saputo intessere e ben esprimono la considerazione di cui essa gode nell’arena internazionale.

Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri
Ecc.mi Capitani Reggenti
Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare
Signore e Signori,

 Concludo il mio deferente saluto, rinnovando i nostri amichevoli e sinceri auguri, a nome delle Autorità e dei Popoli che qui rappresentiamo, e formuliamo l’auspicio, che la Repubblica di San Marino continui a testimoniare le sue alte tradizioni di libertà, di rispetto della persona umana e di promozione di ideali di autentica democrazia, che da sempre la contraddistinguono e per i quali è conosciuta e rispettata nel mondo.