Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Signor Primo Ministro,
Una recente pubblicazione intitolata “L’Europa dei piccoli Stati”, in cui viene proposta un’analisi sul complesso di quelle numerosissime entità tipiche dei secoli della “modernità”, sparse in territori che oggi rientrano nei confini degli Stati dell’Unione europea, definisce i casi del Principato di Andorra e della Repubblica di San Marino come “i sopravissuti” dell’esperienza storica e della riflessione politica dell’Europa tardo medievale e moderna. Essi rappresentano “testimonianze” contemporanee di formazioni vive, dinamiche, mutevoli, talvolta sedi di sperimentazione di esperienze sociali ed economiche precorritrici di forme uniche di convivenza e tolleranza.
Ciò è stato riconosciuto anche dall’UNESCO, che due anni fa ha stabilito l’inserimento di questa Repubblica nel patrimonio mondiale dell’umanità proprio riconoscendo il valore profondo delle nostre istituzioni che nei secoli hanno garantito la sopravvivenza e lo sviluppo di San Marino.
I nostri Paesi non possono esimersi dal volgere lo sguardo all’Unione Europea e c’è fra noi una grande vicinanza per cercare di trovare le soluzioni più adeguate per una maggiore integrazione con tale organizzazione
A livello geopolitico, l’Unione Europea stessa potrebbe trovare stimolante la riflessione indotta dalla prospettiva di una maggiore integrazione di Paesi di piccole e medie dimensioni, poiché le consentirebbe di configurarsi come una valida alternativa alla logica bipolare, tuttora persistente, mostrandosi quale esempio di convivenza tanto di grandi potenze quanto di micro entità statuali. Da ciò potrebbe derivare, allo stesso tempo, un momento di profondo ripensamento delle istituzioni europee, insieme ad un decisivo impulso nella direzione di un approfondimento dell’unione politica, purtroppo sempre rimasta indietro rispetto ai veloci progressi compiuti dall’unione economica e monetaria.
Al di là delle congetture e delle ipotesi, resta il fatto che l’Unione Europea, mentre va progressivamente allargandosi all’intero continente europeo vedendo l’ingresso di Stati piccoli, seppur più grandi dei nostri, riconosce che anche i microstati sono parte a pieno titolo della cultura e del patrimonio europeo e dovrà trovare le migliori forme possibili per favorire l’integrazione anche di essi.
A questo proposito, San Marino si sta interrogando su quale debba essere il suo rapporto con l’Unione europea. Da tempo, anche Andorra lo sta facendo. In questo esercizio, ritengo che sia fondamentale la condivisione delle nostre rispettive riflessioni e degli studi in essere su materie di comune interesse. In nome dell’amicizia che lega i nostri Paesi, auspico che la nostra già ottima collaborazione possa essere ulteriormente rafforzata in questo senso, per consentirci di cogliere ed affrontare insieme le sfide che discenderanno inevitabilmente da qualsiasi tipo di confronto e dialogo sceglieremo.
Nel ringraziare Sua Eccellenza per l’attenzione accordata al nostro Paese con questa visita, che rappresenta un momento estremamente significativo ed utile per rinsaldare i già forti legami fra i nostri due Stati e per valutare con maggiore attenzione problematiche comuni, Le rinnovo il più cordiale benvenuto sul Titano, augurando un piacevole e proficuo soggiorno in Repubblica e confermando i sentimenti della più viva amicizia, miei personali e del Governo sammarinese.