poche ore dalla nascita Maria era già in sala operatoria. Lo staff dell’Infermi le ha ricostruito esofago e trachea Con una mandibola e il cavo orale così piccolo non sarebbe riuscita a mangiare nè a respirare
Rimini, 23 marzo 2009 – Una mandibola così piccolina e un cavo orale talmente minuscolo da impedirle non solo di mangiare, ma anche di respirare bene: Maria sarebbe morta nel giro di pochi giorni se non fosse stata operata appena una manciata di ore dopo la sua nascita.
Così è stato: la complessa operazione è stata effettuata all’ospedale di Rimini dove la bimba è stata inviata immediatamente dopo essere venuta alla luce a Ravenna. La neonata è già ritornata nell’ospedale della sua città natale, dove abita con mamma e papà: adesso respira bene ed ha, pian piano, iniziato a mangiare.
Maria era affetta dalla rara sindrome di Golenhar, una malformazione che, nel suo caso, aveva colpito mandibola, cavo orale e retrofaringe, provocando gravissimi problemi respiratori e, di fatto, l’impossibilità di inghiottire qualunque cosa, anche il latte.
Per la piccolina, il cui intervento doveva essere effettuato nel giro di poche ore, si è mobilitata una vera e propria task force di medici e infermieri ospedalieri che hanno permesso, fin dall’inizio, un’ottima preparazione della bimba per l’intervento che è stato effettuato dall’équipe di Chirurgia pediatrica, guidata da Silvana Federici, la quale ha affermato: “Era la prima volta che, in tutti questi anni di lavoro, mi trovavo di fronte alla sindrome di Goldenhar”.
Prima di entrare nella sala operatoria a Maria, Luigi Lazzari Agli, primario della Pneumologia, tramite endoscopia, ha introdotto un sondino che dalla bocca è arrivato allo stomaco attraverso le sue vie respiratorie. Poi gli anestesisti (guidati da Amedeo Corsi) l’hanno intubata senza difficoltà nonostante la complessità delle sua situazione fisica e, dopo tutti i monitoraggi ritenuti necessari, la bambina è stata pronta per l’intervento che è durato tre ore dove tutto il personale di sala operatoria è stato fortemente impegnato.Tre ore nelle quali sono stati ricostruiti esofago e trachea.
Maria è stata poi portata nell’Unità operativa di Terapia intensiva neonatale (primario Nicola Romeo) dove, dopo quattro giorni, le sono stati tolti i tubi che l’aiutavano a respirare. Dopo altri nove giorni di controlli e monitoraggi è iniziata l’alimentazione della bambina, sotto il controllo del dottor Daniele Farneti.
Finalmente la bambina ha potuto lasciare l’ospedale di Rimini e pochi giorni fa è ritornata nella sua città, anche se per un po’ dovrà ancora rimanere in ospedale. I genitori della piccola Maria, nonostante la tensione e la fatica delle passate settimane, hanno voluto esprimere il loro ringraziamento a tutti i medici che, con tanta professionalità, hanno dato un futuro alla loro bambina.