Intervista al Dott.Renato Clarizia dal Il Journal

Renato Clarizia, avvocato e professore di Diritto Privato presso l’Università di Roma Tre, è salito alla ribalta delle cronache finanziarie quando è stato nominato governatore della Banca Centrale di San Marino, un incarico che ricopre ormai da sei mesi. Il Journal lo ha intervistato soprattutto in merito a ciò che intende fare per migliorare l’immagine della Repubblica del Titano e dal punto di vista della trasparenza fiscale.

Il J: I contribuenti si sentono spesso frustrati dalle notizie che giungono da paradisi fiscali come San Marino. Che cosa devono attendersi da questa nuova gestione?
R: Finora San Marino ha campato di rendita, poi lo scudo fiscale ha portato via un miliardo e mezzo di euro e a questo punto sono nati i problemi. Ci sono però anche delle leggi più “trasparenti”, di adeguamento alla normativa comunitaria, contro il riciclaggio e il segreto bancario. L’impegno c’è e il modello da seguire è quello del Granducato del Lussemburgo, per avere l’Italia come interlocutore privilegiato. L’obiettivo è quello di recuperare credibilità etica, con l’offerta di attrattive e sgravi fiscali, provvedimenti che sono stati apprezzati dall’Ocse e dal Fondo Monetario Internazionale. Quello che dispiace è il fatto che, proprio quando San Marino sta diventando più collaborativo, non lo è allo stesso modo l’Italia, tanto è vero che stiamo guardando anche ad altri orizzonti.

Il J: La recente vicenda di evasione fiscale che ha visto coinvolto Cesare Pambianchi, numero uno della Confcommercio romana, mostra come alcuni patrimoni occulti siano ancora presenti a San Marino. Come mai?
R: Questi fatti dimostrano che c’è ancora molto da fare e come Banca Centrale noi ci stiamo impegnando a favorire una gestione più accentrata del denaro contante e nella creazione di una centrale dei rischi. La strada da seguire è questa, lei pensi che prima del mio arrivo a San Marino, uno stato di soli 27mila abitanti, erano presenti ben cinquantuno finanziarie. Ora siamo scesi a trentasette, con varie fusioni e accorpamenti, ma servono delle novità, come ad esempio un regolamento delle società finanziarie.

Il J: Quali sono le proposte in fatto di consumo e consumatori?
R: La direttiva sul credito al consumo è in fase di sviluppo, non c’è ancora una legge vera e propria ma la si sta attuando. San Marino deve comprendere che il periodo che lo attende non è semplice, ormai si stanno fronteggiando anche problemi nuovi, come quello della disoccupazione, emerso persino dal recente discorso del Papa.

Il J: Il ruolo dei paradisi fiscali sta dunque cambiando?
R: La Repubblica vuole investire molto su formazione ed energie rinnovabili, si tratta di un’ultima spiaggia. Il Governo è comunque determinato a realizzare progetti concreti, i contribuenti devono sapere che la collaborazione sarà maggiore e soprattutto trasparente, anche se vorrei sottolineare che dai risultati dello scudo fiscale è emerso come gli evasori siano in gran parte della città di Rimini. Anche il turismo ci può aiutare, ma è rimasto troppo ancorato al concetto di stanzialità.

Il J: Lei rivendica quindi i successi ottenuti in questi primi sei mesi di incarico?
R: Non sono dipesi soltanto da me, c’è un gruppo di italiani molto professionali, vorrei citare in particolare Marco Arzilli, giovane segretario di Stato, molto propositivo.

Il J: Le auguro allora buon lavoro e la ringrazio per l’intervista che ci ha voluto rilasciare.