“Intrecci” politica-Cricca. REPUBBLICA FUTURA: costantemente al fianco del Commissario ALBERTO BURIANI e con suoi uomini al telefono o in chat con Grandoni. Ma costantemente contro la governance di Bcsm che, dopo Grais e Savorelli, ha riportato la legalità in quell’ente … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

In questo approfondimento non parleremo di un semplice candidato e dei suoi “intrecci” con la Cricca, ma di un partito: Repubblica Futura, le cui azioni dei suoi uomini -e donne- più rappresentativi si sono “incrociate” a più riprese -direttamente o indirettamente- con gli “interessi” della Cricca, oggi oggetto di una indagine che il Commissario della Legge Elisa Beccari sta portando avanti attorno all’accusa di “associazione a delinquere” e che vede indagati, oltre alle governance di Banca Centrale immediatamente antecedenti la nomina di Catia Tomasetti alla presidenza, nientemeno che un giudice di primissimo piano del Tribunale, Alberto Buriani, già condannato nel medesimo procedimento di primo grado che lo vedeva imputato assieme all’ex Ministro delle Finanze del governo AdessoSm (composto da RF, SSD e C10) Simone Celli.

Importante ricordare il merito di quel processo, al pari del fatto che la sentenza non è definitiva, perchè incentrato sull’apertura di una indagine “contro” la Presidente di Bcsm Catia Tomasetti e l’On.Sandro Gozi -ritenuta indebita nella sentenza di primo grado alla luce della condanna per abuso di autorità inflitta al Commissario Buriani e per tentata concussione nei confronti della Presidente Tomasetti, inflitta ad entrambi gli imputati– nel momento in cui la ritrovata intransigenza della “sua” Bcsm al rispetto delle norme, delle procedure e delle regole, rappresentava un ostacolo insormontabile per il buon fine dell’operazione di cessione a Stratos delle quote di Banca Cis.

Ho parlato di ritrovata intransigenza di Bcsm. Dobbiamo quindi ricordare quando, questa intransigenza, Bcsm la perse. E ci aiuta, in tal senso, l’approfondimento pubblicato ieri e incentrato su fatti che hanno visto Antonella Mularoni (all’epoca Segretario di Stato agli Affari Esteri di Alleanza Popolare, oggi candidata nella lista di Repubblica Futura) avere un ruolo importante e dettagliatamente rivelato in atti e documentazione dell’epoca (leggi qui).

Siamo nell’inverno 2010 e la Mularoni ha un ruolo deciso nella “cacciata”, pochi giorni dopo l’avvio di una ispezione a Banca Partner controllata da Marino Grandoni, di Stefano Caringi, ispettore della Vigilanza di Bcsm. Licenziamento che -si lesse sulle pagine de IlSole24Ore- vide la Mularoni “molto dura nel Ccr” dove “ha contribuito a tagliare i ponti con Caringisenza spiegare “quali siano le disposizioni tradite dalla Vigilanza di Bcsm. Infatti, la stessa aveva dichiarato al giornalista: “…E’ intollerabile: è proprio la Vigilanza che non ha seguito le disposizioni da noi impartite, danneggiando così il Paese”.

La “cacciata” di Caringi fu poi la causa di una rottura insanabile e per certi versi, vista la lettera di dimissioni al Veleno al veleno inviata alla Reggenza, dirompente fra il governo di allora e il Presidente, Biagio Bossone, e il Direttore Generale, Luca Papi, di Bcsm. Proprio una missiva inviata successivamente alle dimissioni ai Capitani Reggenti, trovata in un “fascicolo segreto” rivenuto in Banca Centrale, conferma come quella governance Papi, Bossone, Caringi fosse l’ultima capace di combattere le “ingerenze e le pressioni” indebite della politica verso i responsabili di Bcsm.

Possiamo quindi confermare oggi, grazie all’emersione di quella lettera scritta su carta intestata di Bcsm e firmata da Papi e Bossone, in cui si spigavano quattro episodi precisi di “ingerenze politiche” sull’azione e sulle decisioni condotte soprattutto da “Segretario di Stato Alfa” e, in un caso, attinenti una “riunione” a cui partecipò anche “Segretario di Stato Beta” (poi indicato essere Antonella Mularoni – leggi qui), relativamente ad iniziative di Bcsm nei confronti (ricordiamo che era il 2010) di Banca Partner spa, Fingestus sa, T-GCG Investment Holding B.V,. Sm International Banck spa ed Effepi Compagnia Finanziaria sa… Possiamo ricondurre alla cacciata di Caringi e alle dimissioni di Papi e Bossone, dicevo, il primo “grande favore” -magari inconsapevole ma apparentemente “favore” nel concreto- ricevuto da chi avrebbe preferito una governance di Bcsm meno ligia al protocollo e più “accomodante”. Dimissioni su cui appaiono evidenti le palesi responsabilità politiche di quel governo che vedeva la Mularoni alla guida della più importante Segreteria di Stato del Titano e l’ormai “decadente” (politicamente s’intende) leader democristiano Gabriele Gatti alla Segreteria di Stato alle Finanze.

Sta di fatto che da quelle tumultuose dimissioni e fino alla nomina (2018) di Catia Tomasetti, sia in Bcsm che nel mondo finanziario e bancario sammarinese se ne sono viste di tutti i colori! E, in quel periodo, non si dimentichi, si sono succeduti tre governi con un unica forza politica ininterrottamente (ad eccezione di uno stralcio della XXVIII Legislatura, ovvero fino all’accensione della “miccia” Mazzini da parte del Giudice Buriani, oggi indagato per “associazione a delinquere” con Guidi e Grandoni) al governo del Paese: Alleanza Popolare poi divenuta Repubblica Futura.

Ma perchè in una serie di approfondimenti sugli “intrecci” delle azioni dei singoli candidati con quelle della “Cricca Guidi-Confuorti”, si parla non di uno specifico candidato ma di un partito intero, vi chiederete?

Perchè quando analizziamo l’azione di Repubblica Futura, l’apparenza è che proprio la linea politica di quel partito vada -e non sporadicamente- in “favore” della “cricca” e “contro” chi la combatte. Non intendo in questa serie di approfondimenti esprimere opinioni o conclusioni e, forse, quanto sopra sembra violare questo mio impegno. No, perchè l’apparenza in tal senso, alla luce dei fatti concreti che seguono, è un dato di fatto.

Abbiamo visto che le addotte “pressioni e ingerenze” esercitate anche dall’allora Segretario agli Esteri Mularoni, unite ad una azione precisa (il licenziamento di Caringi), hanno scardinato una governance di Banca Centrale poco dopo che questa -è una semplice coincidenza- ordinò un’ispezione della Vigilanza in Banca Partner. Alla presidenza, quindi, venne insediato Renato Clarizia che restò in carica fino alla metà del 2015, quando le sue dimissioni fecero seguito a quelle dell’allora Direttore Generale Mario Giannini, perchè indagato con il funzionario della Vigilanza Andrea Vivoli, in procedimento aperto nei loro confronti dal Commissario Alberto Buriani. Il 16 marzo del 2018 ambedue vennero assolti in appello con formula piena da tutte le accuse perchè “il fatto non sussiste” (leggi qui).

“L’avviso di garanzia” inviato ai due dirigenti del pool investigativo coordinato da Buriani -è una seconda semplice coincidenza- partì poche settimane dopo l’invio, da parte di Bcsm, di una ispezione della vigilanza in Banca CIS, nata dall’acquisto del CIS da parte di Banca Partner.

Qual è quel partito sammarinese che ha sempre, o quasi, preso le difese del Commissario Buriani (oggi condannato in primo grado per una indagine aperta, secondo la stessa sentenza indebitamente, contro la Presidente attuale di Banca Centrale) nelle procedure di sospensione aperte nei suoi confronti? Repubblica Futura, la quale, ad esempio, nel giugno 2021 titolò un suo comunicato stampa: “Sindacato Buriani: procedimento grottesco!” (leggi qui) E, nei contenuti, definiva il procedimento culminato con la sospensione del Giudice un “pastrocchio” dove “non c’è stato nulla di normale”.

A fronte di una costante difesa del Giudice Buriani, e quindi della sua presenza attiva nella gestione della Giustizia sammarinese, la altrettanto costante avversione verso l’attuale Presidente di Banca Centrale di San Marino che trova conferma nei fatti attraverso una semplice ricerca che chiunque può effettuare direttamente sul sito internet ufficiale di Repubblica Futura nella sezione “news” ricercando la “key” “Tomasetti”. Ecco un esempio di ciò che si può trovare: clicca qui. Addirittura vignette, e talvolta più “velenose” che ironiche.

Ben inteso, la critica verso una istituzione come Banca Centrale e i suoi vertici sono pienamente legittimi. Ma perchè ricercando, nello stesso sito ufficiale, le “Key” Grais o Savorelli la stessa “attenzione” estremamente “critica” non si evidenzia?

Dunque, fino ad ora abbiamo visto che:

– AP, oggi RF, ha avuto un ruolo deciso nella cacciata di Caringi della vigilanza Bcsm (2010) – coincidenza: dopo poco che venne avviata una ispezione a Banca Partner- che poi determinò le dimissioni di Presidente e Vicepresidente, Bossone e Papi.

– RF si è sempre -o quasi- schierata in difesa del Giudice Buriani e del suo ruolo attivo in Tribunale. Quello stesso Buriani che indagò Giannini e Vivoli -seconda coincidenza: gli avvisi di garanzia venero inviati poco dopo l’apertura di una ispezione a Banca Cis (nata dalla fusione di Banca Partner e CIS)- e la cui indagine determinò un nuovo terremoto nei vertici di Bcsm che aprirono la strada, dopo un breve interim, alla governance Grais-Savorelli, ambedue oggi a processo, nonchè sotto indagine per “associazione a delinquere” unitamente a Daniele Guidi e allo stesso Buriani.

– RF ha in tante occasioni attaccato, anche duramente, l’attuale Presidente di Bcsm Catia Tomasetti, il cui arrivo al vertice di Bcsm, unitamente alla nuova governance che si è formata successivamente, estromise gli “amici” della Cricca da Banca Centrale e contribuì, con non pochi esposti in Tribunale, a ripristinare sia il corretto ruolo di Bcsm che a avviare un ormai consolidato rilancio e ristrutturazione dell’intero sistema bancario sammarinese, dopo i disastri del decennio scorso.

Sono tanti altri, comunque, i”puntini” fissati su carta bianca che, se uniti, andrebbero a disegnare ombre pesantissime sull’azione di Repubblica Futura e dei politici più rappresentativi, relativamente all’azione politica che si intreccia -per quanto si sa oggi priva di dolo e che non contemplerebbe reati- con gli interessi e le azioni della Cricca. Citiamo solo i più chiari:

– Simone Celli, mentre esercita pressioni su Catia Tomasetti per favorire il via libera di Bcsm alla vendita di Banca Cis alla Lussemburghese Stratos (poi condannato in primo grado per “tentata concussione”), le consiglia di “avvicinarsi a Nicola Renzi e Mario Venturini (clicca qui) – Fonte: Testimonianza giurata di Catia Tomasetti nel processo Buriani-Celli

– Appena indagata dal Giudice Buriani (in una indagine poi archiviata e che è costata al Commissario la condanna di primo grado per “abuso di autorità”) la Presidente di Bcsm informa il Consiglio Grande e Generale dell’indagine. Mentre tutte le forze politiche confermano la fiducia alla Tomasetti, RF si “arrocca” sulla richiesta di remissione del mandato (clicca qui) – Fonte: Relazione della Commissione consigliare di inchiesta su Banca Cis

– Sui rapporti con i vertici di Bcsm, Tomasetti e Ucci, “viene definitivamente meno” la fiducia fra le componenti di governo e cade il Governo AdessoSm – Fonte: Relazione della Commissione consigliare di inchiesta su Banca Cis

– …

L’elenco potrebbe protrarsi per pagine e pagine, ad esempio, ricordando le chat che Nicola Renzi avrebbe avuto con Marino Grandoni e che non ha né smentito né confermato sotto giuramento in Tribunale, la telefonata fra lo stesso Grandoni e “tal” Nicola che Nicola Selva non ha escluso potesse essere sua… Ma quanto citato mi sembra più che sufficiente per evidenziare che Repubblica Futura, come partito e per la linea politica adottata fino ad ora, abbia una grande e palese responsabilità politica nelle vicende che hanno visto protagonista la “cricca”,  sia nella sua scalata al potere che nelle devastanti azioni che ha indotto la politica -inconsapevole fino prova contraria- ad attuare o attuato attraverso i suoi “uomini” piazzati in posti chiave della gestione dello Stato.

Enrico Lazzari