“Introdurre subito l’iva e togliere tasse a tutti i dipendenti”

“Proprio in questi giorni la Segreteria Finanze sta varando il progetto di riforma fiscale nella Repubblica di San Marino, che sarà approvato in Consiglio nelle prossime sessioni. Questo progetto è stato più volte attaccato dai sindacati perché in maniera pretestuosa, e con slogan alquanto bizzarri, questi volevano l’equità fiscale. Difficile chiedere l’equità fiscale quando in media un dipendente paga circa 1,5% di tasse sulla sua retribuzione, anche se è vero che i professionisti nemmeno pagano quello: più che equità fiscale si doveva chiedere un maggiore controllo fiscale! Una percentuale ridicola, quella pagata dai dipen- denti, se pensiamo a quanto pagano i dipendenti italiani, ovvero intorno al 35%, tra contributi fiscali e previdenziali, oltre ai vari balzelli quali Gescal, SSN e contributi minori vari. Questo gettito, per lo Stato sammarinese, è intor- no ai 6 milioni di euro. Una bazzecola se la compariamo a quanto serve allo Stato sammarinese per sostenersi, che è intorno ai 500 milioni di Euro. Basterebbe fare a meno di qualche spesa che non porta nulla nelle casse pubbliche, come ad esempio quella del MotoGp o quella delle consu- lenze ai vari giornali/agenzie di stampa italiane. È vero che in un momento di crisi qualsiasi entra- ta è importantissima, ma è pur vero che ci sono

entrate odiose e che fanno l’effetto contrario; ovvero contraggono i consumi e non stimolano la ripresa; se la gente non ha soldi non acquista! Perché invece non togliere definitivamente le tasse ai dipendenti sia pubblici che privati, esen- tarli dalla compilazione della denuncia dei redditi se non hanno altre entrate, far versare il 50% dello stipendio sulla Smac (anche ai frontalieri) e introdurre l’Iva (corrispondente a quella italiana) al 20%? In un attimo stimoleremo il consumo interno, quindi girerebbe l’economia di base, gli esercizi commerciali guadagnerebbero molto di più e pagherebbero più tasse (se ci fosse un controllo ferreo), e obbligheremo anche i frontalieri a com- prare a San Marino, dato che solo una piccola parte lo sta facendo. L’Iva al 20%, anziché la monofase, farebbe entrare allo stato una quantità di denaro enorme e sarebbe una tasse equa in quanto legata ai consumi; chi ha più soldi consuma di più! Eppoi annullerebbe definitivamente le odiose truffe relative ai caroselli Iva! Abbassare la monofase, come ha fatto ultima- mente l’esecutivo, al 15% a chi ha giovato? Se non a qualche grande catena commerciale che oltretutto è obbligata a mantenere gli stessi prezzi anche se ha goduto a piene mani della riduzione dell’imposta sulle importazioni! E qui mi fermo!”

Marco Severini – Direttore del Giornale.sm

marco.severini@giornale.sm

 

pubblicato oggi in seconda pagina su San Marino Oggi.