L’imprenditore che vide andare in fumo 130mila euro riceverà il risarcimento anche delle commissioni sul fido. L’istituto di credito è stato condannato perché non avvisò il cliente del rischio di default dei titoli
Un imprenditore alberghiero riminese che aveva visto andare in fumo 130.000 euro investiti in bond argentini, oggi, grazie alla sentenza emanata dal Tribunale di Roma, dovrà essere risarcito dei risparmi persi e delle somme pagate a titolo di commissione di massimo scoperto sul fido concesso negli ultimi dieci anni.
In totale l’albergatore incasserà oltre 150.000 euro dalla banca (un istituto di credito nazionale). Il tribunale romano ha infatti affermato il principio secondo cui anche se i titoli venduti erano ben valutati al momento del contratto, quando si sono rivelati titoli in ‘default’, c’era l’obbligo della banca di avvisare il cliente del rischio sopravvenuto. A riportare gli estremi delle motivazioni della sentenza è il Codacons.
‘’La banca deve fornire informazioni adeguate sulla rischiosità del titolo affinchè il cliente possa ritenersi edotto in merito alla valutazione del titolo – si legge nella sentenza – Pertanto le informazioni devono essere specifiche e chiare tali da aggiungere ulteriori e peculiari elementi di conoscenza rispetto alla generica descrizione dei rischi finanziari. La banca che non informa il cliente sul progressivo indebolimento del titolo e sulla conseguente probabilita’ di insolvenza dell’emittente risponde del danno cagionato al risparmiatore’’.
Il riminese è stato assistito dagli avvocati Bruno Barbieri del foro di Bologna e Patrizia Pacia di Rimini, referenti locali dell’associazione di consumatori.