Inviato speciale della Cina lunedì a Kiev, poi a Mosca

(ANSA) – PECHINO, 12 MAG – La Cina ha annunciato che il suo
inviato speciale sulla crisi in Ucraina andrà a Kiev lunedì,
prima tappa di una missione europea che dovrebbe concludersi a
Mosca. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri
Wang Wenbin, aggiungendo che lo scopo dell’iniziativa è di
discutere con le parti interessate una “soluzione politica”.
    A partire da lunedì 15 maggio, “l’ambasciatore Li Hui,
rappresentante speciale del governo cinese per gli Affari
eurasiatici, visiterà Ucraina, Polonia, Francia, Germania e
Russia per comunicare con tutte le parti sulla soluzione
politica della crisi ucraina”, ha affermato Wang, per il quale “dallo scoppio della crisi ucraina, la Cina ha sempre mantenuto
una posizione obiettiva e imparziale, promuovendo attivamente
colloqui di pace”. La Cina, inoltre, “ha pubblicato il suo ‘documento di posizione sulla soluzione politica della crisi
ucraina’, che sintetizza le idee di base e le legittime
preoccupazioni di tutte le parti, ed è stato ampiamente compreso
e riconosciuto dalla comunità internazionale”. La visita di Li e
della delegazione di rappresentanti cinesi nei Paesi interessati “è un’altra manifestazione dell’impegno della Cina a promuovere
la pace e i colloqui e dimostra pienamente come Pechino sia con
fermezza dalla parte della pace”, ha continuato il portavoce.
    La situazione, ha concluso Wang, sta diventando “sempre più
complessa”, ma “la Cina è disposta a continuare a svolgere un
ruolo costruttivo per raggiungere un maggiore consenso
internazionale sul cessate il fuoco, sulla fine della guerra,
sull’apertura di colloqui di pace e per evitare l’escalation
della situazione, in modo da dare contribuire alla promozione
della soluzione politica della crisi ucraina”. Li Hui, ex
viceministro degli Esteri ed ex ambasciatore per 10 anni in
Russia, fu gratificato nel 2019 da Putin con la ‘Medaglia
dell’amicizia”: sarà il funzionario cinese di più alto livello a
recarsi a Kiev, come indicato dal presidente Xi Jinping nella
sua prima telefonata avuta dall’aggressione russa con l’omologo
ucraino Volodymyr Zelensky, avvenuta lo scorso 26 aprile.
    (ANSA).
   


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