Il tribunale del Riesame, presieduto da Claudio Carini, si e’ riservato di decidere sulla richiesta di dissequestro dei 23 milioni depositati presso un conto intestato allo Ior presso il Credito Artigiano bloccati su provvedimento del gip Maria Teresa Covatta per presunta violazione delle norme antiriciclaggio.
Vincenzo Scordamaglia, avvocato difensore difensore dei vertici dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi e Paolo Cipriani, rispettivamente presidente e direttore generale, ha chiesto la revoca del provvedimento sulla base del fatto che si tratta di un “sequestro illegittimo”, in quanto “la premessa del sequestro sarebbe il riciclaggio da parte dello Ior, e questo non e’ stato dimostrato”. Scordamaglia ha infatti spiegato che “il riciclaggio presuppone che il danaro provenga da reati, mentre il denaro oggetto del sequestro era depositato presso il Credito Artigiano insieme ad altro denaro che stava li’ da diversi anni”.
Il sequestro era stato sollecitato dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pm Stefano Rocco Fava, titolari di un procedimento aperto per violazione della normativa anti-riciclaggio dopo la segnalazione di operazione sospetta da parte dell’Uif della Banca d’Italia. L’Istituto Opere di Religione avrebbe voluto trasferire 20 milioni di euro alla Jp Morgan di Francoforte e gli altri tre alla Banca del Fucino, ma non erano state rispettate le norme antiriciclaggio. fra/liv francesca.chiarano@mfdowjones.it
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