Isis, Italia pronta a bombardare in Iraq. La Difesa precisa: è solo una ipotesi

isis italiaL’Italia è pronta a bombardare l’lsis in Iraq ma i raid non saranno allargati alla Siria. Lo riferisce il Corriere della Sera, precisando che lo prevedono le nuove regole di ingaggio nella coalizione a guida Usa contro il terrorismo e che le azioni partiranno nelle prossime ore.

Fino ad ora l’Italia si era limitata a fornire armi ai combattenti curdi e a inviare Tornado utilizzati per la ricognizione e l’illuminazione degli obiettivi.

Le azioni di bombardamento dei caccia italiani in Iraq «sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento», afferma tuttavia il ministero della Difesa.

L’Italia partecipa alla coalizione da un anno con quattro Tornado del Sesto stormo di Ghedi, un aereo Cisterna KC767 e alcuni droni Predator privi di armamento. Il personale impegnato nell’operazione è di 140 unità, impiegato in missioni di ricognizione. Dall’Italia ci sono state anche fornitura di armi ai Peshmerga curdi e un programma di addestramento tuttora in corso.

Secondo quanto riporta il Corriere fondamentale è la distinzione fatta dall’Italia tra Siria e Iraq. Il premier Matteo Renzi ha più volte espresso una posizione contraria all’intervento in Siria, mentre in Iraq «il governo iracheno – scrive il quotidiano- ci ha chiesto di intervenire e anche di bombardare».

Il presidente della commissione Difesa del Senato Nicola Latorre, intervistato dal Gr3, inquadra così la questione: «Come è noto l’Italia è parte di una coalizione internazionale, è già impegnata con un’azione non attiva in termini di bombardamento, ci è stata fatta una richiesta in tal senso e naturalmente il Governo dovrà valutare questi aspetti e soprattutto preventivamente informare il Parlamento. Allo stato non c’è nessuna decisione di questo tipo». Quindi sottolinea Latorre le regole di ingaggio «non sono cambiate».