ADESSO è tutto più chiaro. Il ragazzo di 20 anni di Urbino che ha sussurrato a Igli Meta il tradimento della sua ragazza, lo ha fatto per un motivo semplice, anzi banale: «È stata una ripicca. Ismaele aveva parlato male di me in giro. Allora mi sono arrabbiato, e ho deciso di far sapere al fidanzato di Ambera che lui ne aveva approfittato». Ecco quello che ha detto ai carabinieri di Urbino il giovane che un mese fa circa ha rivelato a Igli il tradimento della sua ragazza Ambera con Ismaele Lulli. Una tresca risalente addirittura al novembre scorso ma buona per procurare qualche fastidio a Ismaele come risposta a un suo comportamento non gradito.
Oggi quel giovane si sente in colpa. «Ma gli ho ripetuto che non ha nulla a che fare con l’orrendo delitto che è accaduto – spiega il legale del giovane, l’avvocato Pasquale Marra di Urbino – non ha nulla a che vedere perché una ripicca o un dispetto tra ragazzi di nemmeno 20 anni sono cose all’ordine del giorno. Non era certo prevedibile la decisione di Igli Meta di uccidere Ismaele Lulli».
IL 20ENNE ha capito subito che quel sassolino lanciato nello stagno era diventato incosapevolmente un maremoto fino a spezzare la vita di Ismaele. Non a caso, appena convocato in caserma, il 20enne urbinate ha detto: «Ma allora è colpa mia? Io non credevo che Igli reagisse così». Aggiunge l’avvocato Marra: «Occorre mettersi nei panni di un ragazzo che si ritrova con questa terribile vicenda che gli è scoppiata in mano e che ora è da superare. Va ricordato che era amico di Ismaele mentre Igli lo conosceva ma non molto. Gli ho ripetuto che penalmente e anche moralmente non deve sentirsi in colpa. Possiamo parlare di scorrettezza tra amici, ma a quell’età chi non ha fatto uno sgambetto per motivi di ragazze o si è ritrovato sgambettato? Ma il tutto durava un giorno, forse due, poi tutto finiva e si era più amici di prima». (…) Il Resto del Carlino