Il Giudice delle Esecuzioni Penali Battaglino ha rigettato il ricorso presentato dai legali di Davide Mularoni e Paolo Berardi per il cambio del perito medico legale che deve accertare la compatibilità della detenzione in carcere con le loro condizioni di salute. Preso atto di quanto rappresentato dal Procuratore del Fisco in merito al fatto di non essere stato informato né dell’accettazione dell’incarico da parte del dottor Berti, né dell’inizio delle operazioni peritali (in quanto diversamente l’istanza sarebbe stata presentata precedentemente), Battaglino scrive nel provvedimento: “Le critiche che i ricorrenti muovono al Procuratore del Fisco riguardo al ritardo di 31 giorni per chiedere la sostituzione del perito inizialmente nominato, ai motivi, definiti incomprensibili, posti a fondamento di tale richiesta, all’implicito discredito che sarebbe stato espresso con detta richiesta, all’ingiustificato rinvio nella formulazione di altri quesiti, sono contestazioni più formali che sostanziali (senza dire, comunque, che il Procuratore del Fisco ha spiegato di non aver avuto notizia nell’accettazione dell’incarico da parte del dott. Berti e neppure dell’inizio delle operazioni peritali) censure che comunque non incidono sulla legittimità del provvedimento che si vuole contestare”. Venendo quindi alle critiche specifiche del decreto di nomina di un nuovo perito Battaglino precisa che “in primo luogo contrariamente ai rilievi dei difensori, esso non contiene il benché minimo rimprovero al precedente perito (tanto più che il predetto è stato anche invitato ad indicare il compenso spettante per l’attività svolta) e che esso è stato emesso per particolari motivi che si esporranno fra breve.
Quanto poi alla mancata precisazione delle sorti del precedente incarico, si rileva che la revoca risulta chiaramente dagli atti (provvedimento del 23 maggio 2016). Rispetto al fatto che nel provvedimento impugnato sia stata contestualmente fissata la data d’inizio delle operazioni, si osserva che tale decisione – che in realtà doveva essere apprezzata dai difensori, perché mirava ad accelerare i tempi della consulenza – è stata presa (come avvenuto del resto per prassi in centinaia di precedenti incarichi peritali) d’intesa con il professionista in grado di indicare sin da subito una data di inizio delle operazioni peritali. Analogamente non si comprendono le critiche circa l’invio delle consulenze via fax, invio disposto sempre per accelerare il lavoro del perito italiano che, proprio per la lontananza, avrebbe avuto difficoltà a visionare la documentazione esistente in atti”. Venendo alle ragioni del provvedimento Battaglino rileva che “deve essere evidenziato che questo giudice non ha assolutamente inteso dichiarare la ‘decadenza’ del perito, per cui non ha senso discutere sull’esistenza dei presupposti per tale decisione, cioè su una sua immotivata inerzia, su una scoperta di gravi motivi che avrebbero giustificato una ricusazione, su un’inadeguatezza scientifica o negligenza professionale, che certamente non sussistono. In realtà questo giudice, pur avendo profonda stima per il dottor Francesco Berti, ha solo voluto revocargli l’incarico per ragioni di semplice opportunità, sulle quali semplicemente si è riflettuto attentamente in seguito alla istanza dcl Procuratore del Fisco.
Il riferimento è al fatto che per le dimensioni del territorio della Repubblica di San Marino non si può dire certamente infrequente che le persone siano imparentate ha loro o che non siano legate da vincoli di amicizia e di frequentazioni, ragione questa per la quale, fino a qualche anno fa, al fine di garantire l’imparzialità dei Commissari della Legge, questi non venivano scelti tra cittadini sammarinesi. Ora di fronte a una situazione di questo tipo e proprio nel caso in cui si deve decidere della sorte di personaggi, quali i condannati di cui sopra, che sono stati funzionari del SIA (dunque facenti sempre parte dell’Iss), non è illogico avere una qualche perplessità sulla serenità di giudizio di chi viene chiamato a svolgere un compito quale quello di consulente, in merito alla situazione psicologica di detenuti che sostengono di star male per ottenere la detenzione domiciliare, perplessità che può sorgere tanto facilmente, che la stessa difesa dice di nutrirla nei confronti di un giudice che si sforza al massimo di essere obiettivo. Proprio per un dubbio del genere, forse infondato ma non ingiustificato (trattandosi di istanza che in passato è stata presentata anche da altri detenuti a fronte di situazioni poi non riconosciute così gravi), questo giudice, in seguito alle osservazioni del Procuratore del Fisco, ha semplicemente preferito decidere che la perizia in questione sia svolta da un professionista non sammarinese, del quale non si possa nemmeno lontanamente dire di aver voluto favorire un lontano parente amico o conoscente. In proposito si rileva che per la difesa dei detenuti dovrebbe essere del tutto indifferente la nomina di un altro professionista rispetto al dottor Berti”. Con riferimento alle preoccupazioni legate alla “significativa e grave dilatazione dei tempi legate ad un nuovo incarico peritale in relazione alla denunciata straordinaria urgenza di provvedere in ragione di un pericolo serio ed incombente per la salute dei detenuti, deve rilevarsi che non appare significativo uno slittamento dei tempi di appena una quindicina di giorni. Semmai sorprende molto di più che, nonostante la tempestiva nomina del dott. Berti (intervenuta il 19 aprile 2016 ed inviata via fax il giorno successivo) i difensori di Mularoni e Berardi, nonostante l’inerzia del dottor Berti, ancora una volta non abbiano presentato istanze per ottenere il tempestivo inizio delle operazioni peritali. Senza dire poi che in oltre quattro mesi di detenzione la denunciata gravità delle condizioni psicofisiche dei detenuti non è mai stato oggetto dei segnalazione da parte dell’Iss”. In conclusione il Giudice Battaglio conferma se stesso e “respinge il reclamo proposto in data 27 maggio 2016 dai difensori dei condannati avverso il provvedimento in data 23 maggio 2016 con il quale questo Commissario (sempre Battaglino, ndr) aveva nominato quale perito per una consulenza medica il dott. prof. Marco Ricci Messori” pur ricordando che disporrà la detenzione domiciliare “ove sia accertato il grave stato di infermità psichica dei detenuti”.
La Tribuna.sm