
(ANSAmed) – TEL AVIV, 18 DIC – Una profonda preoccupazione
per le possibili ripercussioni della linea politica che il
prossimo governo di Benyamin Netanyahu sta elaborando assieme
con partiti dell’estrema destra è stata espressa in una lettera
aperta da dirigenti di società di high-tech israeliane. Questi
dirigenti, riferisce il quotidiano economico The Marker,
avvertono che il successo del settore è legato fra l’altro ai
valori comuni con democrazie occidentali, negli Stati Uniti e in
Europa.
Riferendosi ad un blitz di leggi che la coalizione di
Netanyahu sta cercando in questi giorni di far approvare alla
Knesset (fra cui una forte limitazione dei poteri della Corte
Suprema e la nomina al dicastero delle finanze di un esponente
già condannato per reati fiscali) i firmatari avvertono che
questi ed altri sviluppi rischiano di scoraggiare investitori
futuri. “Un attacco allo status della Corte Suprema, assieme con
attacchi ai diritti di minoranze etniche su sfondo religioso,
razziale o di tendenza sessuale – affermano – rappresentano una
minaccia esistenziale per l’industria hi-tech”.
Intanto il quotidiano Yediot Ahronot aggiorna che il hi-tech
israeliano sta comunque attraversando un periodo non facile,
dovuto anche a sviluppi di carattere internazionale. Dall’inizio
dell’anno, precisa, in Israele si sono avuti 7.800
licenziamenti, pari al 23 per cento della manodopera
specializzata. (ANSAmed).
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