Alta tensione nelle ultime ore in Medio Oriente dopo che Israele ha annunciato ufficialmente di aver colpito obiettivi strategici in territorio iraniano. L’operazione militare, confermata dal Ministro della Difesa israeliano, si è concentrata principalmente sulla capitale iraniana, Teheran, dove nella notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 sono state avvertite numerose esplosioni di forte intensità.
Secondo le prime informazioni, l’attacco ha preso di mira strutture legate al programma nucleare iraniano e obiettivi militari di rilievo strategico. Fonti locali hanno riferito di gravi danni a diverse infrastrutture, accompagnati da momenti di panico nella popolazione, svegliata dalle esplosioni nel cuore della notte.
Israele ha immediatamente innalzato al massimo l’allerta interna, temendo una ritorsione da parte iraniana. In risposta alla crisi, Tel Aviv ha chiuso il proprio spazio aereo, sospendendo ogni volo civile da e per l’aeroporto internazionale Ben Gurion. Migliaia di riservisti sono stati richiamati d’urgenza per fronteggiare eventuali sviluppi della situazione.
Dagli Stati Uniti è giunta una dichiarazione ufficiale del Segretario di Stato Marco Rubio, che ha escluso categoricamente un coinvolgimento diretto americano nell’attacco anche se il governo di Washington ha confermato di essere stato preventivamente informato da Israele delle proprie intenzioni. Il presidente Donald Trump ha convocato subito un vertice d’emergenza alla Casa Bianca per monitorare gli sviluppi, ribadendo però l’intenzione americana di non entrare direttamente nel conflitto.
Da parte iraniana, la risposta non si è fatta attendere. Il governo di Teheran ha duramente condannato quella che ha definito un’aggressione “ingiustificata e provocatoria”, promettendo una reazione ferma e immediata, senza specificare ancora la portata della propria risposta militare. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha spiegato che l’operazione è stata compiuta per impedire all’Iran di avanzare ulteriormente nello sviluppo di tecnologie nucleari militari. Netanyahu ha descritto l’attacco come “necessario” e “indispensabile” per la sicurezza nazionale di Israele.