L’attacco condotto da Israele nelle ultime ore, che ha provocato la morte di alti ufficiali militari iraniani, tra cui il generale Mohammad Bagheri, viene definito da Teheran come una “vera e propria dichiarazione di guerra”. La tensione tra i due Paesi raggiunge così nuovi vertici, aprendo scenari sempre più drammatici nel già instabile equilibrio mediorientale.
“Ci troviamo di fronte a un’aggressione diretta e senza precedenti”, ha dichiarato il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh in un comunicato durissimo diffuso ai media di Stato. “Le nostre forze armate sono pienamente equipaggiate e preparate ad affrontare un conflitto che potrebbe protrarsi per anni. Difenderemo la nostra sovranità con ogni mezzo necessario”.
Il ministro ha inoltre lanciato un monito inequivocabile a Tel Aviv: “I criminali sionisti devono aspettarsi una risposta devastante. Non resterà impunito nessun attacco contro la Repubblica Islamica”.
Nel frattempo, la Guida Suprema Ali Khamenei ha reagito con immediatezza all’escalation: in seguito alla morte del generale Bagheri, considerato una figura chiave nella strategia militare iraniana, ha nominato un nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito, rafforzando il messaggio di continuità e determinazione nella catena di comando.
Lo scontro aperto tra Israele e Iran segna un punto di svolta per l’intera regione, con il rischio concreto di un conflitto prolungato che coinvolga anche altri attori. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, mentre cresce la possibilità che la crisi possa sfuggire di mano e sfociare in una guerra su vasta scala.
Intanto, l’esercito israeliano ha lanciato un’altra ondata di attacchi in Iran. Secondo quanto si apprende da fonti militari, l’aeronautica ha distrutto l’aeroporto di Tabriz, in Iran nord-occidentale.