
Governo nuovo, vita nuova… Anche per i vertici della sanità pubblica, sul fronte operativo guidata dal Direttore Generale Francesco Bevere? Vedremo… Sta di fatto che la convivenza fra lo stesso Dg e il resto del Comitato Esecutivo è ormai impossibile, ragion per cui apparirebbe auspicabile -per concretizzare al meglio gli interventi pianificati nell’accordo di governo- arrivare alle “dimissioni” dell’attuale Direttore Generale, sostituendolo, magari, con una professionalità interna visto che l’interim fra la “reggenza” di Alessandra Bruschi e quella di Bevere riportò una certa serenità nella governance dell’ISS (leggi qui).
Del resto, un gruppo dirigenziale diviso da pesanti e ormai insanabili fratture e incompatibilità interne, può lavorare con efficacia per giungere ad una rinascita, per determinare una profonda ridefinizione dell’intera struttura dei servizi sanitari così da riportarli a standard qualitativi e di efficienza, nonché di soddisfazione dell’utenza, perlomeno accettabili, dopo il decadimento registrato sia sotto il governo AdessoSm con Segretario di Stato Franco Santi (all’epoca Civico 10, oggi Libera) che nella gestione retina di Roberto Ciavatta nella legislatura appena conclusa.
A dire il vero qualche risultato, con la salita di Mariella Mularoni (Pdcs) alla guida politica dell’ISS e nonostante la presenza del Dg Bevere, sì è registrato. Ma è -almeno a mio parere- imprescindibile partire riportando l’indispensabile serenità e collaborazione nel gruppo dirigenziale. E ciò è possibile farlo in soli due modi, confermare il Direttore Generale italiano “cacciando” tutti i sammarinesi del Comitato Esecutivo; o “cacciando” il Direttore Generale italiano confermando il Comitato esecutivo composto da sammarinesi.
Non esiste altra soluzione. Non esiste -nonostante il nulla di fatto del Congresso di Stato- da ormai due anni. Da quel luglio 2022 quando il DG Bevere (leggi qui) fece una “promessa” al Direttore Socio-Sanitario Rabini: “Io ti destituisco!” Una “promessa” -o forse una mezza “minaccia”?- che venne ascoltata anche dall’allora Segretario di Stato alla Sanità Ciavatta… E, una “promessa”, visto che nomine e destituzioni nel Comitato Esecutivo dell’ISS non mi pare siano competenza del Direttore Generale ma del Congresso di Stato, che da sola poteva forse rappresentare una “giusta causa” per l’immediata risoluzione del contratto del Dg, evitando al Titano costose penali per la rescissione anticipata.
Ma il Congresso di Stato non fece nulla… Ma cosa successe quel luglio 2022 fra Bevere e Rabini? Da quel che circolava all’epoca nei “corridoi” dell’Iss -e che non ha trovato alcuna smentita fino ad oggi- nel corso di un vertice dei quadri dirigenziali dell’Iss tenuto alla presenza del Segretario di Stato Ciavatta, i presenti avrebbero inscenato una sorta di processo in contumacia -Bevere non fu invitato- al Direttore Generale…
Ad un tratto il telefonino di Rabini squillò e questi, dopo “quattro chiacchiere” riservate con l’interlocutore, poggiò il suo cellulare sul tavolo pigiando il tasto del vivavoce, quindi rendendo tutto il gruppo partecipe della conversazione. Dall’altro capo della “cornetta” -si presume inconsapevole di essere in viva-voce, avrebbe annunciato il suo “piano” mirato a “destituire” il dirigente sammarinese dal suo delicato incarico interno al Comitato Esecutivo.
Da allora, la convivenza fra Direttore Generale e ampia parte del Comitato Esecutivo è divenuta impossibile, con le ripercussioni ovvie che ricadono tuttora sull’efficacia della gestione della sanità pubblica.
Come se ciò non bastasse, al fianco del CE e contro Bevere si schierarono -firmando a penna indelebile una petizione contro la rimozione dell’Ospedale di Stato Ivonne Zoffoli- ben 150 sanitari…
Nonostante tutto, Bevere è ancora al suo posto… Vi resterà ancora per molto?
Enrico Lazzari