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Dal 2011 la storica sede di Borgo Maggiore è chiusa per ristrutturazione e ancora oggi, dopo 5 anni di attesa, l’intervento di ristrutturazione non è nemmeno partito. «Una vera telenovela – racconta il direttore dell’Istituto, Paolo Santi – iniziata nel lontano 2008 con un concorso pubblico di architettura e la successiva ‘proclamazione’ di un progetto vincitore».
Progetto che avrebbe dovuto far sorgere una vera e propria cittadella della musica con tanto di collegamento dall’Istituto al teatro Concordia e auditorium. «Era un sogno che si avverava – spiega il direttore – Ma ci sono stati subito problemi e rinvii fino a quando è stato cambiato il tipo di intervento. I
Il progetto è stato ridimensionato, sono state montate le impalcature, ma i lavori in pratica non sono mai iniziati». Tutto questo lascia supporre che i lavori non si possano concludere entro il prossimo mese di dicembre, come preannunciato.
«Siamo in contatto costante con le istituzioni che si occupano dei lavori e intanto continuiamo a vagare per la Repubblica cercando di fare il meglio possibile, ma tra mille difficoltà. Alcune volte siamo costretti a disdire le lezioni creando difficoltà agli allievi e naturalmente anche ai docenti che, in tutto, sono una quarantina».
Da cinque anni a questa parte i ragazzi dell’Istituto musicale per le lezioni sono ospiti della scuola superiore. Naturalmente soltanto nelle ore pomeridiane.
«Poi abbiamo affittato una sala a Borgo per le lezioni dedicate ai più piccoli, i principianti. E quando è possibile usufruiamo delle sale pubbliche delle Giunte di Castello. I nostri uffici amministrativi sono stati spostati alla scuola elementare di Città». Senza dimenticare che alcuni tipi di strumenti non sono così facili da ‘portare in viaggio’.
«Soprattutto quando si parla di pianoforte e percussioni la questione si complica – spiega Santi – Otto pianoforte li abbiamo ‘parcheggiati’ nelle scuole elementari di San Marino facendo partire un nuovo progetto. Cerchiamo di arrangiarci, ma la situazione sta diventando insostenibile».
Quando finirà questa odissea? Qualcuno dovrà dare delle risposte.
Donatella Filippi, Il Resto del Carlino