IT.SPUTNIK intervista il Segretario di Stato Esteri Luca Beccari

ARTICOLO DI IT.SPUTNIK

La campagna vaccinale a San Marino finora non era riuscita a partire a causa dei ritardi tecnici nelle forniture dall’Italia. Il governo sammarinese ha scelto Sputnik V per colmare il ritardo, diventando così il trentesimo Paese ad aver siglato un protocollo per l’acquisto del vaccino russo.

Mentre in Italia la vaccinazione dei cittadini contro il Coronavirus procede a rilento nella Repubblica di San Marino per ragioni tecniche e burocratiche fino ad oggi non era arrivata nemmeno una fiala di vaccino. Il Titano ora però potrà avviare la campagna vaccinale, grazie all’acquisto di migliaia di dosi dello Sputnik V.

Le prime dosi dovrebbero arrivare nei prossimi giorni e coprirebbero il 18% circa della popolazione di San Marino. “Credo che la pandemia e i suoi effetti richiedano un approccio che tenga fuori da ogni ragionamento elementi di geopolitica. Noi, come piccolo Stato, ci rendiamo conto forse ancora più di altri quanto siano importante la cooperazione e le sinergie fra Stati in questa battaglia”, ha sottolineato in un’intervista esclusiva a Sputnik Italia Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino.

Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino
© FOTO : FORNITA DA LUCA BECCARI
Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino

— Segretario Beccari, quante sono le dosi di Sputnik da voi acquistate e quando dovrebbero arrivare a San Marino?— Ancora non sono arrivate, ci aspettiamo che arrivino nel giro dei prossimi giorni. Le dosi sono in quantitativo sufficiente a coprire circa il 18% del nostro fabbisogno. Parliamo di alcune migliaia di dosi.

— Quanto è importante quest’acquisto per San Marino?

— Questo acquisto per noi è importante perché va ad integrare le forniture che abbiamo già definito con la Repubblica Italiana per quanto riguarda l’approvvigionamento dei vaccini e ci permette di colmare un gap rispetto all’avvio della campagna vaccinale in Europa, che è partita intorno alla fine di dicembre, ma che a San Marino non è stato possibile avviare con le stesse tempistiche. Questo approvvigionamento rafforza la nostra possibilità di avviare la nostra campagna vaccinale in tempi rapidi, ma anche di recuperare le settimane che ci siamo lasciati indietro.

Il vaccino Sputnik V
© AFP 2021 / ALEXANDER NEMENOV

— L’acquisto di Sputnik è il risultato di lunghe negoziazioni e il frutto delle buone relazioni diplomatiche fra San Marino e la Federazione Russa?

— Abbiamo preso contatti diretti con il Fondo Sovrano “Russian Direct Investment Fund”, il distributore del vaccino. Abbiamo in una prima frase analizzato i dati tecnici che ci hanno fornito. In seguito abbiamo formalizzato un ordine di acquisto seguendo le normali procedure. Non è stata una procedura complessa, ha richiesto solo qualche settimana.

— Nella lotta contro il Covid dovrebbero cooperare tutti gli Stati insieme, geopolitica a parte. È d’accordo Segretario?

— Sì, sono pienamente d’accordo. Credo che la pandemia e i suoi effetti richiedano un approccio che tenga fuori da ogni ragionamento elementi di geopolitica. Noi, come piccolo Stato, ci rendiamo conto forse ancora più di altri quanto siano importante la cooperazione e le sinergie fra Stati in questa battaglia, che non riguarda solo i vaccini. In realtà, la cooperazione deve poter andare su tutti i campi compreso quello della messa in campo di strumenti comuni. Nella prima fase della pandemia siamo stati tutti colti impreparati, tutti abbiamo dovuto fare i conti con le misure restrittive, le limitazioni alla mobilità. Ora, che abbiamo a disposizione i vaccini, e presto probabilmente, avremo a disposizione anche i farmaci, dobbiamo cercare di valutare le migliori scelte, usando i prodotti migliori.

— Il vaccino Sputnik è stato promosso a pieni voti da The Lancet e dallo Spallanzani di Roma, ma c’è chi continua a politicizzare il vaccino. La stessa Ursula von der Leyen mette in guardia dall’utilizzo di Sputnik. Secondo lei è un errore? Che cosa si rischia in questo modo?

— Non credo che il tema sia politico. Penso semplicemente che ogni Stato faccia le sue valutazioni su quale sia la migliore strategia per combattere il Coronavirus. Noi come San Marino abbiamo fatto le nostre scelte e ci basiamo su quelle. Siamo ancora in una fase molto particolare, dove i vaccini sul mercato sono pochi e questo rende tutto più complesso. Sicuramente quando ci saranno più vaccini sul mercato e ci saranno produzioni che garantiranno maggiori quantitativi ritengo che il tema vaccini diventerà ordinario.

— Siamo tutti sulla stessa barca. Quanto è importante che in un periodo di pandemia collaborino Russia, Europa e Stati Uniti?

— Penso che il Covid abbia tanti effetti negativi, però può essere un’occasione per rafforzare la cooperazione fra Stati.