Da oggi i Comuni italiani hanno sessanta giorni di tempo per comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) tutti i dati relativi agli autovelox presenti sul proprio territorio: senza questa registrazione, a partire dal 30 novembre 2025 gli impianti non potranno più essere utilizzati e le multe elevate risulteranno nulle.
Il ministero ha infatti pubblicato il decreto e attivato la nuova piattaforma telematica che raccoglierà le informazioni di ogni singolo dispositivo. Le amministrazioni avranno l’obbligo di inserire dettagli come posizione, marca, modello, matricola, oltre agli estremi del decreto ministeriale di approvazione e di eventuale omologazione, requisito centrale alla luce delle sentenze della Cassazione che, già nell’aprile 2024, hanno sancito la nullità delle sanzioni emesse da apparecchi non omologati.
La misura vuole porre ordine in un settore finora caratterizzato da ampia discrezionalità: in molte zone d’Italia, dalla statale Telesina al Salento, i Comuni hanno installato dispositivi in punti strategici e poco visibili, arrivando a incassare complessivamente oltre 7 milioni di euro solo nel 2024 secondo le stime di Assoutenti. Con il nuovo sistema sarà possibile per la prima volta disporre di una mappatura completa e consultabile degli autovelox italiani, offrendo ai cittadini la possibilità di verificare se l’impianto da cui proviene una multa sia regolarmente registrato.
I dati dovranno essere aggiornati in tempo reale: ogni variazione sulla tipologia o sulla collocazione dell’impianto andrà comunicata immediatamente sulla piattaforma. In caso contrario, l’apparecchio dovrà essere disattivato.
Secondo una ricognizione dell’Anci, quasi il 60% degli autovelox fissi è stato approvato prima del 2017, anno che segna lo spartiacque sulla questione dell’omologazione: molti di quei dispositivi, quindi, sarebbero oggi irregolari. Ancora più alta, oltre il 67%, la percentuale dei dispositivi mobili non omologati.
Il Codacons ha sottolineato come l’obbligo di registrazione rappresenti una tutela fondamentale per gli automobilisti, troppo spesso penalizzati da utilizzi distorti dei rilevatori di velocità. Nella stessa direzione si è espresso il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, che ha definito questa iniziativa “una grande operazione trasparenza che il Paese attendeva da tempo, una garanzia di correttezza e chiarezza nell’uso degli autovelox”.
Il conto alla rovescia è quindi partito: dal 1 dicembre 2025 solo gli autovelox registrati e conformi potranno accertare violazioni e generare verbali validi. Per tutti gli altri scatterà lo spegnimento.