Nuovo codice di condotta in arrivo per i legali italiani di stanza a San Marino. Per garantire la piena trasparenza nell’esercizio delle proprie funzioni, l’Ordine degli avvocati del Titano presieduto da Manuel Micheloni ha approvato di recente una nuova delibera ad hoc che tende a regolare i rapporti professionali esistenti tra i magistrati di stanza sulla Rupe e gli avvocati della Penisola domiciliati a San Marino. E questo, con l’intento di ridurre al massimo il verificarsi di possibili casi di incompatibilità professionale come quelli registrati recentemente fra giudice e legale impegnati nello stesso procedimento. Nello specifico, l’Ordine professionale sanmarinese si è impegnato a redigere una serie di casistiche per monitorare il fenomeno per il quale i parenti stranieri di magistrati patrocinano cause di competenza dei loro congiunto. Per arginare alla fonte questo problema dilagante, inoltre, d’ora in avanti tutti i legali italiani che chiederanno la domiciliazione sul Titano saranno tenuti a palesare eventuali rapporti di parentela che li legano ai magistrati impegnati presso il Tribunale di San Marino. Non solo. Gli avvocati italiani dovranno inoltre rendere noto al mondo giudiziario sanmarinese eventuali rapporti professionali che legano un legale della Penisola con un magistrato, purché questi abbiano natura continuativa e non sporadica. Le novità procedurali introdotte dall’Ordine si sono rese necessarie dopo una serie di segnalazioni per incompatibilità professionale sollevate nelle scorse settimane da alcuni legali impegnati sul Titano. Si tratta, nello specifico, di due cause, una di natura penale e una civile. In entrambi i casi, gli avvocati che hanno sollevato il dubbio di incompatibilità professionale lamentavano l’esistenza di un rapporto di natura personale tra i legali della controparte e i magistrati chiamati a dirimere la questione con un evidente conflitto di interessi che si traduce in una mancanza di trasparenza nella gestione del giudizio.
