Italia, riforma della giustizia, è scontro sul referendum. Grosso guida il comitato per il ‘no’, Caiazza quello del ‘sì’ con l’Avv. Annetta, noto sul Titano

Si delineano ufficialmente i due fronti opposti in vista del referendum costituzionale sulla separazione delle carriere in magistratura, previsto per il 2026. A guidare il Comitato per il ‘no’, promosso dall’Associazione nazionale magistrati, sarà il costituzionalista Enrico Grosso. Sul versante del ‘sì’ scende invece in campo il Comitato ‘SìSepara’, presieduto dal penalista Gian Domenico Caiazza e promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi.

La notizia di oggi, secondo quanto si apprende da fonti Ansa, è la scelta di Enrico Grosso come presidente onorario del Comitato a difesa della Costituzione e per il ‘no’ alla riforma. Grosso, avvocato e professore ordinario di diritto costituzionale all’università di Torino, sarà il volto di punta dello schieramento che si oppone alla riforma, sostenuto compattamente dall’Anm.

La sua nomina arriva all’indomani della costituzione ufficiale del fronte avverso. Nei giorni scorsi, infatti, la Fondazione Luigi Einaudi ha annunciato la nascita del Comitato ‘SìSepara’, nominando come presidente l’avvocato Gian Domenico Caiazza, noto penalista ed ex presidente dell’Unione delle Camere Penali italiane. «Ci attende un compito molto impegnativo: contribuire a informare i cittadini sui reali contenuti della riforma, contro la costante opera di mistificazione e disinformazione promossa dai sostenitori del ‘no’», ha dichiarato Caiazza.

Accanto a lui figurano numerosi nomi noti del mondo giuridico, accademico e del giornalismo. Tra questi, Giuseppe Benedetto (presidente della Fondazione Einaudi), l’ex magistrato Antonio Di Pietro, il giornalista Alessandro Barbano, lo storico Ernesto Galli della Loggia, e l’avvocato Massimiliano Annetta, noto sul Titano per essere stato tra i difensori nel processo Mazzini e, attualmente, membro del comitato scientifico di San Marino Innovation.

Con la discesa in campo dei due schieramenti, la sfida per il referendum sulla giustizia è ufficialmente lanciata. I prossimi mesi saranno caratterizzati da un acceso dibattito che vedrà confrontarsi due visioni opposte dell’ordinamento giudiziario italiano.