Sta facendo discutere la dichiarazione del direttore dell’Agenzia delle entrate che, ha sostenuto che in Italia ci siano 19 milioni di evasori fiscali. Una cifra record, che però lascia qualche dubbio sul conteggio effettuato. Anche Giorgia Meloni, attraverso i suoi social, ha criticato l’esternazione di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate: “19 milioni sono le persone che hanno ricevuto una cartella esattoriale, e non aver pagato una multa negli anni passati non significa esattamente evadere il fisco. Dipingere gli italiani come un popolo di evasori è inaccettabile, perché gli italiani onesti che lavorano e che pagano le tasse sono la stragrande maggioranza, e sono tantissimi quelli che rinunciano anche ad andare a mangiare una pizza pur di pagare le tasse“.
A essere messe sotto accusa sono le parole pronunciate dal direttore nel corso del festival dell’Economia di Torino, al quale Ruffini ha partecipato in qualità di autore di un libri da poco nelle librerie. “La pena detentiva per chi non paga le tasse non mi ha mai convinto. Preferisco mettere in carcere l’evasore così poi fallisce l’attività o farlo lavorare finché non ripaga la collettività? Sono 19 milioni le persone che non pagano le tasse. Li abbiamo individuati, ma a chi conviene metterli tutti in cella?“, ha detto il numero uno dell’Agenzia delle entrate, senza definire quale fosse il range di individuazione di quella cifra così elevata, che è immediatamente rimbalzata su tutti i principali media italiani.
Giorgia Meloni ha sottolineato che “è passato il messaggio che in Italia ci sono 19 milioni di evasori fiscali, ovvero un terzo della popolazione totale, la metà esatta di quella che lavora. Se così fosse ci troveremmo davanti ad un clamoroso fallimento della stessa Agenzia delle Entrate“. La situazione del fisco in Italia è grave, con tantissimi contribuenti incapaci di far fronte alle richieste dell’Agenzia delle Entrate e anche per questo motivo Giorgia Meloni evidenzia come sia più utile cercare soluzioni valide piuttosto che puntare il dito contro gli italiani: “Il direttore Ruffini invece di straparlare di evasione dovrebbe avanzare proposte per un fisco più equo e più sostenibile, denunciare l’elusione delle multinazionali e le tasse ridicole che pagano i colossi del web“. Infine, conclude Giorgia Meloni, “più che cianciare di lavori forzati sarebbe più opportuno parlare di lavoro e basta, perché se l’Agenzia delle Entrate non lo ha ancora capito, è proprio quello che serve alla nazione“.
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