Jonathan Coe, la mia Inghilterra è in profonda crisi

(ANSA) – MILANO, 20 NOV – “Il Regno Unito è in una profonda
crisi, con livelli di povertà inaccettabili in un Paese
sviluppato”: è l’allarme lanciato dallo scrittore inglese
Jonathan Coe, oggi a Bookcity con il suo ultimo romanzo, ‘Bournville’, edito da Feltrinelli.
    Il libro, ambientato a Bournville, sobborgo di Birmingham
dove ha sede la famosa fabbrica di cioccolato della Cadbury,
inizia con l’undicenne Mary e la sua famiglia che celebrano il
giorno della Vittoria sul nazifascismo. Ascoltano con attenzione
la voce di Winston Churchill alla radio che annuncia la fine
delle ostilità. Mary avrà figli, nipoti e pronipoti, sarà
testimone di un’incoronazione, quella di Elisabetta II, con
tutto il quartiere riunito intorno all’unico televisore della
zona. E poi dell’indimenticabile finale della Coppa del Mondo
del 1966, di un matrimonio da favola e di un funerale reale,
quelli della principessa Diana, della Brexit e infine del Covid.
    Settantacinque anni di profondi cambiamenti sociali che hanno
trasformato la famiglia di Mary e tutto il Paese, come sempre al
centro della narrazione dell’autore di ‘La banda dei brocchi’.
    Oggi, secondo lui, la Gran Bretagna si trova ad affrontare “problemi economici aumentati dalla Brexit, che crea problemi
all’export e all’import dall’Europa. La soluzione del governo
sembra quella di imporre ancora più austerity, che però non ha
funzionato nemmeno l’ultima volta che ci hanno provato, nel
2010. Per essere chiari, il Regno Unito è stato gravemente mal
gestito per più di 20 anni e abbiamo bisogno di un cambio di
governo”.
    I cambiamenti sociali avvenuti in 75 anni di storia in ‘Bournville’ sono condensati nelle sorti della città stessa,
legata a doppio filo alla fabbrica di cioccolato: “ho scelto
Bournville perché è il posto dove è nata mia madre, dove hanno
lavorato mio nonno e i miei zii. I Cadbury, che costruirono
fabbrica e villaggio, erano dei quaccheri idealisti, volevano
che gli operai vivessero in buone condizioni, con grandi case e
parchi. Ora Cadbury è di proprietà di un’azienda americana e la
fabbrica è diventata principalmente un parco a tema. Ho pensato
che questa parabola fosse una buona metafora della
deindustrializzazione dell’Inghilterra”.
    Su tutto il romanzo aleggia la critica alla Brexit, “un
errore – spiega Coe, che non ha mai nascosto la sua posizione
sull’uscita del Regno unito dall’Ue – dovuto all’opposizione
ideologica all’Europa, al desiderio di punire l”establishment’,
alla nostalgia di un’ Inghilterra idealizzata”. Un sentimento
che rimane forte anche oggi: “da una parte c’è la speranza che
l’ascesa di Carlo III possa significare un passo avanti per una
nazione che sembra sempre più attaccata al passato, ma
dall’altra è difficile pensare che possa esserci un nuovo inizio
con un re che ha già 74 anni”.
    Lo stesso Coe, però, non è esente da una certa nostalgia:
dalle pagine di ‘Bournville’ sembra promanare quel profumo di
cioccolato che “per molti di noi è il sapore dell’infanzia, un
sapore che – conclude – sa di nostalgia”. (ANSA).
   


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