Juve. Bivio Allegri “la notte senza appello”

ALLEGRISI SCRIVE Borussia Mönchengladbach, si legge trappola. Cercherà di disinnescarla la Juve – imbattuta in Europa da 5 partite, capolista nel girone – volata in Germania per chiudere il discorso qualificazione. Non sarà una passeggiata, perché i tedeschi, ultimi con 1 punto, dopo il cambio in panchina hanno ritrovato equilibrio, risultati e serenità, quello che manca ancora ai bianconeri, ringalluzziti dal successo nel derby.

ALLEGRI ha avvisato i naviganti: «Dovremo giocare bene tecnicamente, limitando la loro velocità e le ripartenze. Il Borussia nelle ultime 8 partite ne ha vinte 6, noi in Italia non siamo ancora riusciti a vincerne 2 di seguito. Vogliamo passare il turno». Il tecnico non si sente in bilico: «Le critiche fanno parte del gioco, sono state giuste, perché contano i risultati, non i pali, gli arbitraggi, gli infortuni o la sfortuna. Sono sempre stato sereno. Non è cambiato nulla. Dobbiamo ritrovare continuità e crescere». Ambizioso e realista. «Quando partecipi alla Champions l’obiettivo finale è la vittoria. Prima passiamo il turno, poi ragioniamo sul resto. Mancano 3 partite, ci sono 9 punti in palio, il girone è aperto» ha sottolineato Allegri, che non ama i numeri. «Non è questione di moduli, ma di atteggiamento, di approccio, delle caratteristiche dei giocatori. Il calcio è semplice, se sbagli poco e giochi bene, vinci. In questo momento bisogna trovare continuità, dopo 3 mesi non possiamo fare diversamente. Quando cambi 10 giocatori non è facile, andava trovata l’alchimia. Nelle difficoltà abbiamo pagato un po’ delle prestazioni non buone, un po’ delle situazioni: in 5 partite su 10 al primo tiro in porta abbiamo preso gol. Cos’è cambiato da Berlino? Quello che abbiamo fatto fa parte della storia. Questa è un’annata dove tutti devono mettersi in discussione. La Champions è affasciante, dà una visibilità mondiale, bisogna ottenere il massimo. In Europa non c’è possibilità di recuperare, non è come il campionato, se sbagli, rischi di andare fuori».

SARÀ una Juve formato Champions. «La formazione? Non ho ancora deciso. Ho un po’ di dubbi. Hernanes può giocare. Lichtsteiner è a disposizione, potrebbe essere in panchina, o magari partirà dall’inizio». Out Khedira. Gli esami hanno escluso lesioni. Solo un sovraccarico muscolare. Dovrebbe essere 4-3-3 con Cuadrado, Mandzukic e Morata là davanti. In difesa la certezza è Bonucci: «La vittoria nel derby deve essere un punto di partenza. Noi vecchi abbiamo cercato di spiegare ai nuovi che qui si gioca sempre per vincere. La mentalità fa la differenza. La concentrazione, lo spirito di sacrificio, lottare su ogni pallone e fare tutte le fasi in maniera compatta, sono stati il segreto dei nostri successi in passato». La Juve riparte da qui. Sarà tanto, sarà poco. Stasera la risposta.

Resto del Carlino