Juve troppo forte: per la Lazio Europa lontana, Mihajlovic vicino

Biglia-LazioIl 3-0 di Torino rende più difficile la conferma di Simone Inzaghi in panchina.

Niente impresa impossibile. A Torino stravince la Juve, nettamente più forte. La Lazio almeno nel primo tempo ci prova, parte con una discreta personalità e punta sul possesso palla. Il fraseggio della Lazio però si rivela innocuo: Djordjevic si dedica solo alle sponde, Felipe Anderson è più attento alla fase difensiva che a quella offensiva e Keita, quello un po’ più vivace, viene costantemente arginato dalla retroguardia bianconera. Ne risulta che il primo (e unico) tiro in porta arriva al 32′ e che la difesa biancoceleste resta esposta al contropiede degli avversari. È solo per un Marchetti di nuovo in versione “Superman” (un muro sulle conclusioni nel primo tempo di Dybala e Pogba), che l’imbattibilità della difesa dall’arrivo di Simone Inzaghi si interrompe dopo 219 minuti complessivi, quando al 39′ Mandzukic firma l’1-0: sugli sviluppi di un calcio d’angolo Pogba elude l’approssimativa marcatura di Lulic (anche con una trattenuta) e serve il centravanti croato che da due passi riesce a sbloccare il risultato. Il primo tempo si chiude così, con la Lazio in svantaggio ma ancora a testa alta.

Poi però la Juve dilaga. La aiutano (non che ce ne fosse bisogno) Patric, espulso al terzo minuto per un’ingenua doppia ammonizione, e Gentiletti, che dopo pochi secondi atterra in area Bonucci e consente a Dybala di raddoppiare su rigore. Qualche responsabilità ce l’ha pure Simone Inzaghi, sia nella scelta di Patric al posto del recuperato (e più esperto) Basta, sia per il cambio del serbo al posto di Felipe Anderson, un po’ troppo ritardato dopo il cartellino rosso sventolato al giovane spagnolo. Un dettaglio, perché la Juve segna pure il 3-0, ancora una volta con Dybala: “Sapevamo – spiega Inzaghi – che sarebbe stato difficile, ma fino all’intervallo ce la siamo giocata a visto aperto. Purtroppo l’espulsione di Patric ci ha complicato i piani, la Juve ha preso campo e non siamo riusciti a contenerli. Ora pensiamo alla prossima gara con la Samp, sperando di recuperare qualche infortunato”.

Intanto la sonora sconfitta allontana definitivamente il sogno Europa (la Lazio ora è addirittura nona, dietro anche al Chievo per gli scontri diretti) e allo stesso tempo avvicina Mihajlovic alla panchina della Lazio della prossima stagione. Il serbo è il tecnico che vuole Lotito: i contatti con Sinisa vanno avanti da tempo (uno ce n’è stato anche il giorno dell’esonero dal Milan) e la società è sempre più convinta di questa scelta. Dopo il 3-0 di Torino, ora per Inzaghino la missione impossibile è tenersi la panchina. La Repubblica