Juventus. Allegri: “Meritavamo 4-5 punti in più, a Natale saremo in alto”

allegri“Quando abbiamo giocato la finale di Champions League?”, chiede Allegri alla vigilia di Napoli-Juventus. Sono passati poco più di tre mesi, sembrano tre anni. “Il calcio nella sua generale logica prevede anche di dovere o potere essere talora parzialmente illogico. Il più debole può battere il più forte, cosa che raramente succede negli altri sport, negli altri giochi. Le annate non sono tutte uguali. Ci sono tante variabili da capire”. A detta del tecnico, sono illogiche anche le critiche feroci che hanno accompagnato il pari last minute contro il Frosinone: “Abbiamo dimostrato di avere qualità importanti, un gol preso al 92′ su calcio d’angolo non può far cambiare i giudizi. Il calcio può smetire se stesso nel giro di mezz’ora, non il valore assoluto di una squadra. Dopo il pari di mercoledì, non possiamo essere diventati un gruppo di coglioni”.

Una Juve così (brutta) indietro in classifica non si vedeva da 45 anni, stagione 1970-71. “Un po’ ce le siamo cercate, un po’ siamo stati sfortunati: ma i miei ragazzi hanno entusiasmo per fare bene”, assicura e intanto rassicura Allegri. La rimonta-scudetto si fa dura, quasi utopica: da quando la vittoria assegna tre punti, nessuna squadra partita con un simile handicap è riuscita a piazzarsi davanti a tutti. “Che pressioni dà l’Inter in fuga a +10? La pressione c’è sempre, per chi vuole giocare in una grande squadra  –  prosegue Allegri -. Tocca conviverci. I miei ragazzi avrebbero comunque meritato 4-5 punti in più. Siamo in crisi di risultati, non di prestazioni. Se non abbiamo vinto pur tirando trenta volte vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa. Bisogna fare qualcosa in più, così non basta. Ma abbiamo tutto il tempo per risalire in campionato”. Allegri chiede altro tempo, altra pazienza: “L’anno scorso sono arrivato tra lo scetticismo generale. Le critiche fanno parte del mio mestiere. Sono convinto e sereno, perché so bene dove può arrivare questa squadra. A Natale la nostra classifica sarà sicuramente diversa”. A patto che il gruppo segua la cura dettata dal mister: “Bisogna lavorare molto, parlare poco e ottenere dei risultati attraverso il gioco e le prestazioni. L’equilibrio dovrà essere la nostra forza. Servono lucidità, serenità e più cattiveria, soprattutto in certi momenti della partita. I senatori dicono che servirebbe più fame? Certe frasi sono di circostanza, ma meno si parla e meglio è”.

Tra domani e mercoledì la Juve affronterà due grandi deluse come lei, sabato il Napoli e mercoledì il Siviglia ultima forza della Liga. “Quella del San Paolo non è una sfida da dentro o fuori – prosegue Allegri -. Il Napoli è un’ottima squadra, una delle più attrezzate a livello offensivo. Sarà una partita difficile, un test importante e intanto una possibilità di crescita per i più giovani. Quanto al Siviglia, che ha vinto le ultime due Europa League, non credo che abbia perso le quattro squadre della Champions (ma cosa vuol dire?)”. Domani la Juve ritroverà Morata, candidato a duettare con Dybala (o Zaza) in caso di 3-5-2 oppure con Dybala (o Zaza) e Pereyra nel caso (più remoto) di 4-3-3, visto che mancheranno sia Lichtsteiner che Caceres: “Stephan farà altri esami e da lunedì sapremo qualcosa di più, mentre Martin sarà a disposizione per la Champions. E dopo la sosta azzurra ritroveremo anche Khedira, Marchisio e Asamoah. Con la squadra al completo, avremo molte più soluzioni e acquisiremo quell’esperienza che in questo momento manca”.

Fonte: CORRIERE DELLO SPORT