I bianconeri tornano a vincere e allungano sul Napoli, in campo domani a Firenze. Chiellini si fa male. Sprofondo nerazzurro: Icardi e compagni mai pericolosi.
Fuori dal campo, fra i tifosi, si continuerà a lottare senza esclusione di colpi, e ad armi pari, fra “cartone”, “Serie B”, “Ceccarini”, “Guido Rossi” e tutto l’armamentario dell’infinito post-Calciopoli. In campo, oggi come oggi, Juve e Inter sono due squadre destinate ad obiettivi diversi, e terribilmente lontane. Il 2-0 firmato Bonucci e Morata manda la Juve temporaneamente a +4 sul Napoli, e l’Inter a -13 dalla vetta. Aggiungeteci il +8 nerazzurro post gara d’andata e avrete 21 punti di differenza in un girone. Si vedono tutti, allo Stadium: l’Inter un po’ resiste, ma non dà mai l’impressione di poterla vincere: le prime parate di Buffon arrivano sul 2-0. Al massimo pareggiare, se la Juve si inceppa. Non si inceppa, non bissa il pareggio di Bologna: ricomincia a correre. Higuain saprà starle dietro?
L’EGO DI LEO — Non c’era probabilmente bisogno di Pep Guardiola per “titillare” l’ego di Leo Bonucci, però quando uno così ti definisce “uno dei miei giocatori preferiti”, qualche effetto deve esserci. Leonardo scende in campo più convinto che mai di sé, prova di tutto e gli riesce di tutto. La gran parte delle cose avviene in fase difensiva, ma eccolo lì a inizio ripresa, a sfruttare un colpo di testa sbilenco di D’Ambrosio su punizione di Dybala. Destro al volo a incrociare, 1-0 ed esultanza sotto la curva. Bonucci match winner e Inter “affossata”, come da intervista della vigilia non esattamente prudente, visti gli standard dei giocatori davanti ai microfoni. Dopo il vantaggio è quasi tutta discesa, poi il 21° gol di un subentrato della gestione Allegri chiude i conti. Lo segna Morata, su rigore (così, per non farsi mancare un po’ di moviola), dopo essersi procurato la massima punizione in un contrasto con Miranda.