“Killer dei cani”, la ferita è ancora aperta: i sammarinesi vogliono giustizia. …E lo gridano sui social!

È una delle vicende giudiziarie più dolorose e controverse della recente storia sammarinese: quella del cosiddetto “killer dei cani”, accusato di aver avvelenato e ucciso diversi animali domestici nella zona di Murata. Un caso che aveva scosso l’opinione pubblica, mobilitato l’APAS e sollevato forti interrogativi sull’efficacia del sistema giudiziario della Repubblica.

A distanza di mesi, con l’imputato agli arresti domiciliari e una procedura giudiziaria che sembra essersi arenata, il dibattito torna a infiammarsi sui social, come dimostra la vivace discussione riemersa nel gruppo Facebook “San Marino Risponde… senza censura”.

Tutto è partito dal post di Raffaella Ceccoli, che ha rilanciato la questione alla luce della recente approvazione in Italia di una modifica al codice penale che introduce il carcere per i reati gravi contro gli animali: «A che punto siamo con Cellarosi?», chiede l’utente, riferendosi al sospettato nel caso sammarinese.

Le risposte non si sono fatte attendere. Alcuni utenti, denunciano una pratica consueta: «Si aspetta la prescrizione, mi sembra che a San Marino funziona così». Altri ironizzano o si lasciano andare a sfoghi di indignazione: «Aspetta e spera»… «Mi chiedo come faccia quel delinquente a vivere in pace con sé stesso».

A fare chiarezza prova Lanse Morri, condividendo il recente annuncio dell’APAS e della Segreteria di Stato: nella Repubblica sono state introdotte nuove tutele per gli animali, ma – come sottolineato da un altro utente – queste non sarebbero retroattive e non incidono sul caso in questione.

Non manca la voce di chi invita alla prudenza, che accusa i commentatori di aver emesso una sentenza “da social” senza prove formali: «Avete già condannato questa persona prima della magistratura… e se viene dichiarata innocente?». Ma la replica è secca: «È ai domiciliari, un motivo ci sarà».

A testimoniare il malcontento generale è anche chi punta il dito contro presunti legami tra l’imputato e ambienti politici: «Politici che lo hanno protetto andavano a cena da lui… vergognoso». SDenza chiedersi, ovviamente, se chi cenava con l’indagato fosse al corrente delle sue azioni.. Ma i social sono anche questo.

La giustizia sui delitti verso gli animali resta tema caldo

Se da un lato San Marino ha compiuto passi avanti nella tutela normativa degli animali, dall’altro casi come questo evidenziano la lentezza del sistema giudiziario e il senso di impunità percepito da una parte dell’opinione pubblica. La questione del “killer dei cani” resta un nervo scoperto, e l’indignazione dei cittadini dimostra come, a distanza di tempo, il desiderio di giustizia e verità resti vivo e profondo.

e.l.