In uno straordinario discorso al Senato sulla tragedia di Cutro, Matteo Renzi ha detto alla
Destra dell’Identità’ nazionale che l’Identità nazionale è salvare vite non respingerle.
E ha detto che è onesto ammettere che qualcosa non ha funzionato.
Lo riassumo io così
Non può essere, non può essere, che nel mentre la Guardia di Finanza rinuncia ad una attività di polizia, per il mare alto, per pericolo oggettivo, non parta la Guardia Costiera per salvare le vite di persone, di madri e di figli e figlie, esposte al pericolo oggettivo, evidente e visto.
Lo Stato italiano, l’Italia, non può vedere il pericolo per la vita delle persone, padri, madri, bambini, bambine e girarsi dall’altra parte.
Non è l’Italia, non è l’identità italiana, non mi sento italiano, così.
Non va così.
Io rispetto la Destra, rispetto la Meloni, la prima donna Presidente, anzi, la stimo, penso che abbia riportato la Politica nelle istituzioni italiane elette, dopo che le istituzioni italiane non elette l’avevano scacciata via.
Penso sia il suo un grande merito,
aver ricollegato il Governo del Paese al voto.
Dopo che, per troppo tempo, abbiamo visto Governi che prescindevano dal voto e Governi sottomessi a burocrazie e magistrature senza voto.
Penso anche che la sinistra che la Schlein( anche una donna a guida dell’opposizione, che 8 marzo…)vuole ricostruire, con il Conte giustizialista, con la ditta ex comunista giustizialista, con i Travaglio e le Gruber e i Floris e i Formigli, abbia il grande demerito di vedere il fascismo ovunque ma mai dentro di se. Li dov’è in realtà quando utilizza la forza e non la politica e non il voto per andare al governo.
La forza della via giudiziaria al potere.
La forza delle piazze mediatiche dell’antipolitica, della demonizzazione della politica. Dell’uno vale uno, che è possibile solo quando qualcuno vale più di tutti e tutti gli altri valgono niente.
Quando elegge Di Pietro, quando esalta Davigo, l’idea che la politica, come sistema, e quindi la democrazia, corrispondano a corruzione e malaffare.
Senza capire che sono gli stessi argomenti di chi , nei secoli, ha annullato la politica, la democrazia, per sottomettere le istituzioni alla dittatura.
Il fascismo è anche li. Dentro di noi, anche, quando usiamo gli stessi argomenti.
Però, va detto, cara Meloni, che se vuoi portare, riportare, la politica nelle istituzioni, se vuoi valorizzare l’identità nazionale, non puoi permettere ad un Piantedosi di piantare bandierine che mortificano l’identità nazionale. La dignità nazionale.
Il discorsetto sui genitori, sulle madri, che non possono far partire i bambini nelle barche dinnanzi ai bambini nelle bare, non ha alcuna dignità nazionale ed umana. Nessuna.
I bambini e le mamme che fuggono dagli orrori
e dai Burqa ai quali noi li abbiamo condannati in Afghanistan.
Nel giorno dell’8 marzo è bello sentir dire, dalla prima donna Presidente del Consiglio, che una donna può diventare Presidente della Repubblica o Ad di una grande impresa di Stato, è stato bello aver citato la prima donna capo dell’opposizione: “noi donne siamo avvantaggiate, non ci vedono arrivare”. Bello.
Però, intanto, se non riusciamo a salvare una donna, una madre a Cutro, almeno cerchiamo di non mortificarne la memoria.
Sergio Pizzolante