Organizzare ogni giorno dai 150 ai 170 pasti. Un’impresa titanica anche per uno chef di provata esperienza. Eppure Maria Zoli lo fa ogni giorno, nonostante i suoi 89 anni, per tutte le persone che, dalle 17.30, bussano alla porta della mensa di Sant’Antonio. Maria avrà anche 89 anni, ma la sua voce e il suo spirito ne hanno almeno venti di meno.”Ero maestra elementare – racconta la signora Maria mentre, già operativa, sta pensando a cosa mettere sulle tavole della mensa -, poi mio marito è scomparso, i figli si sono sistemati, i nipoti sono cresciuti e io mi sono trovata con molto tempo libero e tanta voglia di aiutare. Così quando ho saputo che apriva la mensa, era il 2001, ho offerto il mio aiuto. Ed eccomi qua. Arrivo alle nove e vado via verso mezzogiorno, poi ritorno alle 14.30 e mi trattengo fino alle 19/19.30. Devo dire che assieme a me ci sono persone molto in gamba e veramente brave in cucina”
E’ Maria che, in base a quello di cui dispongono le cucine, allestisce le cene, come chiarisce Roberto Cappucci che da nove anni coordina la mensa e i circa 50 volontari che prestano a rotazione la loro opera (responsabile della mensa è padre Giorgio Busni che è il superiore del convento). Infatti il cibo che hanno a disposizione viene fornito dai supermercati Le Befane e I Malatesta, con un contributo anche del Banco Alimentare. La mensa di Sant’Antonio, spiega Cappucci, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17, fornisce anche un servizio doccia per chi ha necessità di lavarsi, oltre che di un farmacista, naturalmente anche lui volontario.