Il Giornale.sm si è da sempre contraddistinto in una forte avversione per i burocrati italiani che vedono San Marino come ”terra di conquista e del bengodi” , come da sempre si è dimostrato riconoscente per quei forensi che si sono integrati ed hanno fatto crescere il paese, talvolta diventando loro più attaccati a San Marino che i sammarinesi stessi.
Il nostro quotidiano è veramente disgustato dalle scelte dell’esecutivo che ha messo il paese in mano a forensi non cercando di privilegiare la formazione di una classe dirigente sammarinese; la casta italiana di Banca Centrale, forte del suo ruolo e del suo potere, dato da una politica pavida e vigliacca sammarinese sempre più interessata, più che le sorti del paese, a compiacere come in questo caso Bankitalia ed i suoi ex funzionari, anche nel caso che poi vedremo ha dimostrato tutto il suo essere; ad un sammarinese preferisce di gran lunga un’italiana anche per un posto di lavoro che tutto sommato può essere svolto senza particolari esperienze.
La cosa ignobile, in quanto la politica è corresponsabile e complice, è che a questa assunzione è stata perfezionata ed accettata dall’Ufficio del Lavoro e questa signorina dal 1° di agosto potrà venire a lavorare a San Marino prendendosi il suo bello stipendio, in barba ai tanti disoccupati anche con esperienza che abbiamo a San Marino. Questo è tutelare San Marino e la sua gente?
Un caso a nostro avviso eclatante, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi contestabilissime di un Segretario di Stato sul fatto che gli stipendi di Banca Centrale non fossero alti, ci viene da il quotidiano sammarinese San Marino Oggi; la protagonista è sempre la CASTA ITALIANA di Banca Centrale.
Questo quotidiano parla di un caso di riassunzione, in spregio alla normativa sammarinese sul lavoro, di una italiana. Ma veniamo all’articolo:
”Banca Centrale chiedeva la riassunzione di una persona a cui in precedenza non era stato rinnovato il nulla osta proprio per il ruolo che Bcsm chiedeva di far ricoprire alla persona. Cittadina italiana e frontaliera che inoltre nei suoi profili su internet segnalava ancora di ricoprire tale incarico in Banca Centrale anche nel periodo in cui non ne faceva più parte. Sull’argomento interviene anche la Csu proprio riprendendo quanto pubblicato da San Marino OGGI. Ecco cosa scrive la Csu. “Quanto evidenziato in un interessante articolo dal Vostro quotidiano nei giorni scorsi, relativamente al ‘caso’ della ‘responsabile dell’internal auditing’ della Banca Centrale che era stata assunta come ‘esperta di vigilanza’ e poi dirottata a tutt’altra attività con una molto discutibile decisione dei vertici di tale importante istituzione, impone alcune riflessioni riguardo alla necessità di inserire dei precisi limiti al dilagare di figure forensi in ruoli apicali che hanno, molto spesso, responsabilità rilevanti. Riguardo alla Banca Centrale, in un recente rinnovo contrattuale si è condiviso l’obiettivo di superare i vincoli insiti nella “selezione per ruolo o livello” introducendo la possibilità della più snella ‘selezione aperta’ e della chiamata diretta; ovviamente contestualmente a tale concessione, la Banca si impegnava a prediligere le prime due modalità di assunzione alla chiamata diretta. Quest’ultima possibilità doveva essere utilizzata solamente in un limitatissimo numero di casi particolari e per l’assunzione di figure con alta professionalità non disponibili all’interno della Banca Centrale o all’interno del Paese. Per la Fulcas-Csu la selezione per ruolo o livello e la selezione aperta rimangono i criteri normali che la Banca Centrale deve utilizzare per provvedere all’assunzione del personale; in sede di rinnovo del contratto di lavoro valuteremo se è stata utilizzata in maniera anomala la possibilità di chiamata diretta. Riguardo alla copertura del ruolo di ‘responsabile internal auditor’, vista la chiusura del rapporto di lavoro con la dipendente frontaliera che lo ricopriva, riteniamo che la prassi normale sarebbe stata quella di indire un interpello interno alla Banca Centrale – dove esistono elevatissime professionalità – per verificare se c’era la disponibilità di qualche dipendente ad impegnarsi nel percorso formativo che avrebbe portato alla copertura del ruolo vacante. In seconda battuta, qualora non fossero emerse disponibilità interne, sarebbe stato più che opportuno che la Banca Centrale avesse emesso un bando di selezione aperta: in questa maniera i giovani neo- laureati sammarinesi e residenti ed i dipendenti del settore bancario interessati avrebbero avuto la possibilità di mettersi in gioco per la copertura di tale importante ruolo. Ma crediamo che nel caso della Banca Centrale siamo ancora in tempo per rimediare alla situazione: il contratto temporaneo che pare sia stato concesso alla frontaliera in questione potrebbe servire per affiancarla ad un nuovo responsabile dell’internal auditing al quale trasmetterà la professionalità accumulata in questi mesi.
La Fulcas-Csu ritiene inaccettabile che per la copertura di ruoli di responsabilità – tanto più in istituzioni come la Banca Centrale – si debba ricorrere alla chiamata diretta adducendo quasi sempre la scusa della mancanza di professionalità e di esperienza nell’ambito delle risorse umane interne alla Repubblica. Le professionalità si creano con percorsi di formazione, con l’affiancamento temporaneo di esperti (e non con l’assunzione) e con periodi di trasferta presso altre realtà fuori territorio. È solo seguendo queste linee guida che potremo creare la classe dirigente sammarinese del futuro, sennò dovremo rassegnarci ad essere sempre più territorio di conquista di dirigenti ed esperti forensi, in barba alla difesa della nostra autonomia e sovranità”
Vogliamo davvero far diventare San Marino un territorio di conquista?