La Ciarulla scivola lentamente a valle. “I calanchi non sono il luogo ideale per un’area industriale”, commenta preoccupato Berardi. E’ come aver costruito all’interno della ‘tana del lupo’

calanco franoso franaÈ di sabato la notizia che uno smottamento, dopo le piogge della settimane scorsa, ha interessato anche la zona industriale della Ciarulla di Serravalle. Infatti, in via dei Cerri, nei pressi del Tiro a volo, la terra è franata a ridosso di alcune strutture adibite a depositi edili. Nel complesso, “l’intera zona industriale la Ciarulla è un’area a forte rischio idrogeologico, essendo stata realizzata sopra dei calanchi”. A dichiararlo il Capo della Protezione civile Fabio Berardi, il quale afferma che “l’area industriale è stata costruita con delle pendenze eccessive rispetto alla tenuta dei terreni che, pur essendo costituiti di argille grigie, con un substrato abbastanza duro, che in genere avrebbero movimenti soltanto superficiali, a causa delle abbondanti piogge e dell’edificazione dei capannoni su delle pendenze proibitive, presentano importanti fenomeni franosi, mettendo a rischio l’intera tenuta del distretto industriale.” Per Berardi è come aver costruito all’interno della ‘tana del lupo’: “Tutta la zona sopra il molino Meloni , compresa la strada, sta letteralmente franando (foto sotto).

Con la segreteria al Territorio e la stessa azienda si sta ragionando di creare un senso unico, così come lungo la strada la Ciarulla, al momento non asfaltata e piena di buche, in modo di creare un anello più funzionale alla circolazione. Negli anni passati – prosegue – la pressione edile ha spinto a urbanizzare in luoghi non adatti come in aree calanchive che già di per sé sono zone a forte rischio idrogeologico”. Ad esempio, ultimamente, una frana ha chiuso una cunetta drenante, causando l’allagamento del molino Meloni. Altre aziende potrebbero essere interessate da smottamenti e frane. “Quest’inverno – conclude Berardi – abbiamo registrato mediamente una decina di frane/smottamenti per Castello.

In totale circa un centinaio. Faetano, Montegiardino e Chiesanuova, a causa di terreni formati da argille scagliose, sono i luoghi più interessati dalle frane, ma anche Dogana e Serravalle non sono da meno. A Falciano, in via del Camerario e in strada Celidonia, sarà effettuato un intervento che costerà allo Stato circa 400 mila euro.

Francesco De Luigi, La Tribuna