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  • La Cina può essere una grande opportunità per la Repubblica di San Marino. Gianfranco Terenzi può darci una mano!

    Lo conoscete tutti! Gianfranco Terenzi, da 32 anni il grande amico sammarinese della Cina, può davvero aiutare la piccola Repubblica di San Marino che sta attraversando una profonda crisi finanziaria, economica e di idee.

    Xi Jinping, Presidente della Repubblica Popolare Cinese

    Terenzi che negli anni ha costituito l’Associazione San Marino-Cina, il Wusme e contribuito a far sviluppare l’Istituto Confucio è un grande estimatore della Repubblica Popolare Cinese.

    Già dagli anni ’80 frequenta costantemente l’estremo oriente ricevuto e rispettato dalle più’ alte cariche cinesi. Ai primi anni 2000, come abbiamo già scritto, ha anche fatto ospitare in Repubblica di San Marino, in visita ufficiale, quello che sarebbe diventato il futuro Presidente della Repubblica Popolare Cinese: Xi Jinping

    Terenzi ha visto negli anni come la Cina sia molto cambiata rispetto a quella dove oltre 20 anni fa cominciarono ad affacciarsi le prime imprese italiane. Se gli stipendi di una segretaria negli anni novanta erano circa 150 dollari al mese ora la stessa segretaria, oltre ad aver imparato l’inglese, il tedesco e sempre più’ spesso l’italiano, ha decuplicato il suo stipendio. Questo fa capire come si stia creando una middle class sempre più’ avida di acquistare beni europei, italiani e forse sammarinesi, se proposti, con importanti possibilità di acquisto.

    Ma sfondare nel mercato cinese non è poi così facile; non basta fregiarsi del ”made in Italy” o come il nostro caso del ”Made in San Marino” ora le cose sono molto cambiate rispetto a quando Terenzi, a metà degli anni ’80, si imbarcava per le prime volte a bordo degli aerei della Cathay Pacific Airways.

    “Con i cinesi – ci informa un imprenditore marchigiano – si possono fare accordi molto chiari e affari davvero importanti il problema, però, è quello dell’attenzione ai contratti e della competenza necessaria nel sottoscriverli. Loro negli affari sono molto preparati, hanno una notevolissima disponibilità economica e sono corretti nei rapporti perché nella mentalità cinese non c’è nulla di peggio che perdere la faccia, ma hanno obiettivi molto decisi, bisogna, quindi, avere una grande capacità di scrivere accordi chiari e dettagliati per evitare che le differenze culturali e di approccio possano creare problemi in futuro. Quando, poi, si firma un contratto di fornitura, bisogna stare attenti ai numeri del mercato cinese che sono enormi e, quindi, bisogna essere molto preparati dal punto di vista produttivo e logistico, altrimenti si rischia di incorrere facilmente in penali per la mancata fornitura dei quantitativi richiesti”.

    La Cina potrebbe anche essere interessata ad investire in un paese, come è San Marino, da sempre vicino al paese della Grande Muraglia. Non a caso per andare in Cina i sammarinesi non hanno bisogno di esibire il passaporto e la stessa piccola Repubblica del Titano, a testimonianza di questa vicinanza, è stata una delle prime nazioni a riconoscere la nascente Repubblica Popolare Cinese il 1° ottobre del 1949 sotto la guida di Mao Tse-Tung.

    Mantenendo come punto focale la nostra indipendenza e la nostra statualità, la Cina potrebbe essere davvero quella grandissima risorsa che al nostro paese, in questo momento, potrebbe far davvero comodo. Ci vorrebbe davvero poco ad annullare la disoccupazione e con i proventi di questa partnership ridurre drasticamente i debiti statali. 

    E Gianfranco Terenzi in questo momento potrebbe essere davvero determinante nella riuscita di questa eventuale possibilità.

    Un’opportunità da non perdere!

    /ms