Leggendo Fëdor Dostoevskij, emergono riflessioni profonde sulla natura umana e sulla società, riflessioni che possono essere applicate anche al contesto politico attuale. No, “L’idiota”, nonostante ciò che possa pensare qualcuno, non è assolutamente l’autobiografia di qualche candidato. Piuttosto si tratta di un libro che ci guida in un viaggio nell’animo umano, setacciando le contraddizioni, le passioni e la ricerca costante di senso e coerenza.
E a San Marino, dove si avvicinano le elezioni del 9 giugno, soprattutto quest’ultima, riveste un’importanza cruciale. La coerenza in politica non è solo un desiderio, ma un requisito indispensabile per la fiducia dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti. Mi chiedo come avrebbe potuto essere il romanzo delle elezioni sammarinesi, se lo avesse scritto la penna moscovita. Con la sua acuta osservazione della psiche umana, avrebbe certamente indagato sulle motivazioni profonde di coloro che si candidano per governare, esplorando le loro convinzioni, le loro ambizioni e la loro dedizione al bene comune.
Tornando alla realtà, diventa fondamentale discernere tra coloro che incarnano l’integrità e la concretezza e coloro che cercano di sedurre gli elettori con promesse vuote e retorica superficiale. La fiducia dei cittadini deve essere riposta in chi, nel corso degli anni, ha dimostrato effettivamente il proprio impegno a favore della comunità. Analizziamo le recenti considerazioni del candidato e Segretario di Libera, Matteo Ciacci: “Combattiamo la povertà, non la ricchezza. Impegniamoci per un Paese in crescita, riducendo il debito pubblico senza cadere nella spirale dell’indebitamento eterno”. È una posizione credibile? Ciacci e Libera, dall’opposizione, si sono dedicati a questi temi con particolare serietà. Difficile, guardandosi attorno, poter dire lo stesso di chi i problemi li ha creati e oggi si propone come soluzione.
Mi viene in mente quella frase, “La bellezza salverà il mondo”. Tale affermazione, pur essendo carica di significati metafisici, può essere interpretata anche in chiave politica, lo dico a costo di sembrare blasfemo. E la vera bellezza in politica risiede nella armonia d’azione, nell’adesione ai principi morali e nella abnegazione. Una bellezza che ha il potere di trasformare gli individui e la società nel suo complesso.
Ebbene, la campagna elettorale non deve essere un palcoscenico per il teatro della retorica, bensì un’occasione per valutare attentamente chi ha dimostrato di essere credibile in questi anni. E, badate bene signori, la credibilità non si costruisce in pochi giorni, ma è il frutto di sacrificio e un incessante impegno sul campo.
Diffidate di chi cerca di trarre vantaggio dall’effimero fervore dei giorni che ci separano dalle fatidiche urne. Perché rischiereste di fare la fine del Principe Myshkin. Non c’è nulla di peggio, nel momento in cui ci si innamora di un amore nobile e puro, che rimanere crudelmente scottati.
David Oddone
(La Serenissima)