Basta con nuovi centri e aree commerciali”. La Confesercenti della provincia di Ravenna rilancia la richiesta ai sindaci dei 18 Comuni ravennati, sottolineando la necessita” di mettere un campo “una decisiva e forte iniziativa perlomeno romagnola se non regionale”. A preoccupare sono in particolare il nuovo polo del lusso che verra” realizzato nella Repubblica di San Marino, il raddoppio dell”Esp a Ravenna e la trasformazione a Riccione e Misano in superfici commerciali di buona parte dei capannoni artigianali.
Senza dimenticare che “anche nei primi tre mesi del 2016 il commercio ha avuto un ulteriore calo in provincia con un saldo di meno 80 aziende, di cui 51 nel commercio al dettaglio, e meno nove nei pubblici esercizi”. E sono centinaia e centinaia i negozi chiusi, sfitti o invenduti, per non parlare dell”outlet di Faenza “al palo e tra le erbacce”.
Per questo la Confesercenti invita i Comuni a non restare “indifferenti e impotenti, a prendere posizione e a muoversi”.
Come sottolinea infatti il presidente provinciale Roberto Manzoni, “serve una moratoria seria a nuovi centri commerciali senza la quale ha anche poco senso parlare di centro storico, di valorizzazione dei centri, come delle periferie e del forese”.
Dunque “norme nazionali e regionali”, perche” “di centri commerciali siamo ampiamente saturi”, come sostiene anche Legacoop Romagna. Occorre “cambiare strada prima che ”scappino altri buoi”- argomenta Manzoni- abbandonando la fase di espansione quantitativa, scegliendo la valorizzazione e il sostegno delle piccole e medie imprese compreso il recupero di contenitori esistenti nel centro storico”. Dire.it
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