Caso-Pantani, la madre: “Aveva scoperto qualcosa”.
Dopo la riapertura dell’inchiesta sulla morte di Marco Pantani parla Tonina, la madre del ciclista. “Penso che Marco sia stato ucciso perché aveva scoperto qualcosa”. La denuncia arriva a TgCom24: “Me l’hanno ammazzato. La mia sensazione, sin da subito, è che avesse scoperto qualcosa e gli abbiano tappato la bocca”. Così la mamma di Pantani commenta la riapertura dell’inchiesta sulla morte del figlio. “Non vedo altre ragioni. Non mi sono mai sbagliata su Marco. Così come non credo che siano stati gli spacciatori. Sono 10 anni – aggiunge la signora Tonina – che lotto e non mollerò, fino alla fine. Voglio la verità, voglio sapere cosa è successo a mio figlio. Da subito ho detto che me l’hanno ammazzato e, infatti, me l’hanno ammazzato”. Secondo le ultime rivelazioni non si sarebbe trattato di suicidio né di un’overdose: la sera del 14 febbraio 2004, Marco Pantani sarebbe stato ucciso. Qualcuno lo avrebbe costretto a bere grandi quantità di droga, diluite nell’acqua.
Il medico legale – E’ la tesi sostenuta dalla famiglia del campione di ciclismo e confermata da una perizia medico legale di parte eseguita dal professor Francesco Maria Avato. Ad oltre dieci anni dalla morte del vincitore di Giro d’italia e Tour de france nel 1998, la procura di Rimini ha deciso di riaprire il caso. Ma è cauta: “Dobbiamo approfondire – spiega il procuratore Paolo Giovagnoli – abbiamo appena ricevuto queste carte presentate dai familiari. Bisogna vedere anche alla luce del risultato del processo che ci fu a suo tempo, bisogna vedere il risultato delle loro indagini in confronto all’esito del processo sulla morte del Pirata”.
La ricostruzione – Per la difesa, scrive la “Gazzetta dello sport” Pantani conosceva gli assassini, sarebbe stato anche picchiato e la stanza “alterata” per simulare il delirio da stupefacenti. “Pantani avrebbe aperto la porta al suo assassino (o agli assassini), lo conosceva, forse si fidava. Ma presto la situazione sarebbe diventata incontrollabile. Per ben due volte il romagnolo chiama la reception, chiedendo addirittura l’intervento dei carabinieri (un doppio sos prima ignorato e poi sottovalutato), circostanza appurata anche 10 anni fa. La lite verbale sarebbe presto degenerata, sfociando in un’aggressione. Pantani potrebbe essere rimasto ferito in più punti del corpo, prima di soccombere: stordito, sarebbe diventato una preda facile”.
La perizia – La perizia avrebbe spiegato che la quantità di droga trovata su Pantani equivarrebbe a diverse decine di grammi. Una quantità impossibile da assumere per una persona. L’unico modo è diluirla nell’acqua e farla bere a forza. “Non solo, Avato fa notare come le numerose ferite sul corpo di Pantani sono compatibili con opera di terzi. Il professore ha poi rilevato per primo sul polso sinistro tracce riconducibili a una stretta, forse utile a bloccarlo a terra”. Libero.it