Gli Stati Uniti: «Tutte le opzioni sul tavolo». La Cina: «sanzioni inutili»
Mai così aggressivo. Kim Jong-un sfida il mondo lanciando un missile a raggio intermedio Hwasong-12 che sorvola il Giappone e s’infrange in tre pezzi nelle acque del Pacifico settentrionale. Una provocazione di tenore ben superiore a quelle compiute sino ad ora dal giovane leader e che ha messo sul piede di guerra le vicine Corea del Sud e Giappone, provocato le ire degli Stati Uniti e la condanna unanime della comunità internazionale. Anche per Cina e Russia Pyongyang sta diventando indifendibile.
Fonti del regime coreano hanno detto alla Cnn che il missile che ha sorvolato il Giappone è solo il «preludio» per Guam, l’isola statunitense del Pacifico. E nel corso della notte il Consiglio di Sicurezza dell’Onu «condanna fortemente» il lancio del missile da parte della Nord Corea e chiede che tutti gli Stati membri «attuino pienamente, in modo rigoroso e veloce» le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite.
Il vettore è stato lanciato da una piattaforma mobile nei pressi di Pyongyang ed era stato puntato verso la regione Tohoku, nella porzione più a Nord del Paese. Ha percorso 2700 km ad un’altezza di 550 km dal suolo. «È un atto di un’estrema gravità e costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell’intera regione» dice il leader nipponico Shinzo Abe. Tokyo ha ordinato contromisure attivando le batterie di missili intercettori Patriot. Immediata anche la reazione della Corea del Sud: caccia F15K hanno sganciato otto bombe Mark 84 nei pressi del confine col Nord in una dimostrazione di «forza travolgente».
«Il mondo ha ricevuto l’ennesimo messaggio di disprezzo del regime per i Paesi vicini, per tutti i membri delle Nazioni Unite», tuona il presidente Donald Trump. «Azioni che minacciano, destabilizzano e aumentano solo l’isolamento del regime nordcoreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo». Durissima l’ambasciatrice Nicky Haley: «L’Onu deve adottare azioni serie contro Pyongyang, che ha violato ogni singola risoluzione del Consiglio di Sicurezza, per questo qualcosa di serio deve accadere».
Di violazione delle risoluzioni parla anche il segretario generale Antonio Guterres, poco prima, nella notte italiana, della riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza chiesta da Usa e Giappone. Anche l’Italia, membro non permanente dell’esecutivo Onu e presidente della commissione per le sanzioni alla Corea del Nord, per voce del ministro degli Esteri Angelino Alfano, ha condannato il lancio.