Al fianco di Dean Spielmann, il presidente della Corte europea per i diritti dell’uomo, spesso tra oggi e domani ci sarà la presenza dell’avvocato sammarinese, Kristina Pardalos, che nel settembre 2008 subentrò ad Antonella Mularoni nel delicato ruolo di rappresentante di un Piccolo Stato nell’articolato universo dei Diritti dell’Uomo che l’Europa ormai da qualche anno cerca strenuamente di difendere.
Avvocato Pardalos, cosa significa per lei questo rientro in Repubblica al fianco di magistrato di prestigio quale Spielmann? “Una gioia grande. Avrò l’occasione di mostrargli cosa significhi la nostra Repubblica in chiave di Diritti Umani”.
Quale la domanda che le ha posto più curiosa? “Non ne avrebbe una di riserva?. Sono state molte, tanti i casi particolari che lo hanno interessato, non mi sembra che ce ne sia stato uno superiore. … Forse sulla Reggenza si è maggiormente incuriositi; la realtà dei nostri Capi di Stato l’hanno colpito”.
Oggi andrete in Tribunale, solo visita di cortesia o c’è dell’altro? “Cortesia, cortesia e basta. Per quanto ne so si tratta di incontro tra magistrati per conoscere meglio come funzioni il nostro sistema e come si possa rapportare con quello europeo”.
Lei ha avuto modo di illustrare a Dean Spielmann come funziona le cerimonia di domani? “Non era necessario, ci han- no pensato i dirigenti degli esteri”.
I suoi primi 4 anni e mezzo in Europa cosa le hanno insegnato? Di cosa si è occupata prevalentemente? “Sono assegnata alla terza sezione che si occupa proprio dei casi sammarinesi, fortunatamente sono pochi. Nella stessa sezione si tratta dei casi di Andorra, Armenia, Slovacchia, Moldavia, Romania e Serbia. Tutti casi perticolarmente interessanti. Non casi più delicati di altri”.
La Tribuna